(Il Messaggero-A.Angeloni) La sconfitta di Catania affonda la Roma e la spedisce praticamente in Europa League (manca un punto), vissuta quasi come una condanna.
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“Se resto, parlo”
(Il Messaggero-A.Angeloni) La sconfitta di Catania affonda la Roma e la spedisce praticamente in Europa League (manca un punto), vissuta quasi come una condanna.
Vincenzo Montella parla e fa capire tante cose, riferendosi al passato, al presente e soprattutto al futuro. Intanto non condanna la squadra, anche se sottolinea come molti giocatori fossero al limite della presentabilità. «Siamo venuti qui tra mille difficoltà. Squalificati, infortunati, tre cambi che ho dovuto fare, molti giocatori non stavano in piedi, non si erano allenati. Cassetti zoppicava, Greco pure, Simplicio era stanchissimo. Non abbiamo trovato un ambiente amico, e questo però - al di là di tutte le polemiche fatte - mi è piaciuto. Il calcio deve essere questo, senza sospetti. E la Roma ha dato tutto, insomma, evidentemente non abbastanza. Il rammarico è stata la partita con il Palermo, lì forse potevamo fare qualcosa di più, lì ci siamo giocati la Champions».
Poi, il passato e il futuro. «Per me questa esperienza è stata positiva, mi ha fatto crescere. Ognuno nella squadra ha fatto il suo dovere, qualcuno di più qualcuno di meno. Ci abbiamo messo tutto, siamo arrivati all’ultima settimana provandoci. Chi un po’ meno? Un po’ tutti. Comunque qualcuno ogni tanto non riesce a dare il massimo: non è che non vuole, non riesce e basta. Io prossimo allenatore della Roma? Non lo so, ma alla fine se sarò scelto, anche io potrò dire qualcosa, le mie idee». Come a dire: io ho fatto il massimo tra mille problemi, se dovessi rimanere, non accetterei a scatola chiusa. Qui nessuno è fesso, pensa Montella. «L’ho detto dal primo giorno e lo ribadisco: quando ho accettato l’incarico non mi sono posto il problema di cosa farò da grande. Ho sempre messo tutte le mie energie in ogni momento, a volte andando anche contro i miei principi. Non so in che posizione di gradimento io sia, ma in ogni caso, ripeto, qualcosa in tal senso penso che debba dire anche io e dirò. Pago gli attestati di stima di Totti e De Rossi? Quando giocavo, si diceva il contrario, che non andavo d’accordo con Francesco. Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Mi sono inserito nel mio ruolo, lo dimostrano le prime uscite in cui lo mettevo in panchina. Io ho fatto tutto quello che dovevo fare, ho fatto di tutto per spremere al massimo i giocatori. Le questioni societarie? Non hanno influito sul nostro cammino».
Il futuro di Montella: si parla della Sampdoria. «Che ci sia affetto verso questa squadra non lo posso negare, ma da allenatore non sono mai stato contattato. Quindi sono solo discorsi campati in aria». Tra pochissimo, la verità.
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