(Corriere dello Sport) - Ecco i risultati del sondaggio effettuato dal Corriere dello Sport in cui si chiedeva ai tifosi quali giocatori confermare per il prossimo anno.
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“Roma, riparti da Menez e Burdisso”
(Corriere dello Sport) – Ecco i risultati del sondaggio effettuato dal Corriere dello Sport in cui si chiedeva ai tifosi quali giocatori confermare per il prossimo anno.
PORTIERE
E’stata la parata su Mauri nel primo derby? O il rigore negato a Floccari nel secondo? O forse sono state le lacrime di rabbia e dolore a Brescia? Fatto sta che Julio Sergio Bertagnoli ai tifosi della Roma non dispiace. Due su tre lo vedono anche nella squadra all’americana, che sta nascendo in questi giorni come una società segreta. Nessuno pensa che il signor Bertagnoli sia il miglior portiere del mondo ma la gente ritiene evidentemente che a buon mercato ci sia poco di meglio in giro. Dunque, avanti con lui. Non con Doni, invece, penultimo in assoluto nella classifica di gradimento del nostro sondaggio. Soltanto il 20 per cento degli utenti di www. corrieredellosport. it sarebbe contento di vederlo saltellare sull’erba dell’Olimpico anche in futuro. Nella nuova Roma non c’è posto per il brasiliano che Montella ( e non solo: ricordate l’intervista di De Rossi dopo Milan- Roma?) ha valutato « più bravo di Julio Sergio » . Agli occhi dei nostri lettori Doni, che per la verità da quando è tornato titolare non ha fatto granché per alimentare i rimpianti, paga il calo di performance degli ultimi tre anni ma anche la rottura con la società e con Ranieri nell’autunno 2009, vista da alcuni come una specie di tradimento.
DIFESA
Il numero uno. Il leader in cui riconoscersi. Il bandito fedele. Quello che ha tirato uno schiaffo ( virtuale, per fortuna) alla Juventus dicendo di preferire la Roma. I tifosi non hanno dimenticato. E per riconoscenza sono pronti ad affidargli la difesa del futuro. Nicolas Burdisso è entrato nel cuore giallorosso dei navigatori di internet. Da lui non si può prescindere, lo dicono i dati del nostro sito: oltre il 90 per cento dei votanti ne pretende la conferma. Nessuno ha conquistato lo stesso indice di gradimento. Nemmeno Mexes, il romano di Tolosa, il biondino che commosse l’Italia piangendo in panchina per uno scudetto mancato. Perché Mexes è anche il giocatore che si è impegnato ( firma più, firma meno) con il Milan e pochi giorni dopo ha lasciato alla deriva la Roma nel frigorifero di Donetsk, facendosi buttare fuori dall’arbitro Webb. Molto più funzionale all’edificio in costruzione è considerato Juan, la cui elegante flemma piace a quasi il 72 per cento dei lettori. Fiducia anche a Cassetti, che dopo il gol nel derby della scorsa stagione è diventato un totem, una statuetta sacra. Popolo diviso invece su Riise: qualcuno ricorda il fenomenale spinterogeno dei tempi migliori, altri fanno notare che quei tempi sono abbastanza lontani. Non c’è infine spazio per Rosi e Castellini, poco adatti a una Roma di vertice.
CENTROCAMPO
Mentre Daniele De Rossi divide - e il giudizio tecnico non può non essere influenzato dalla gomitata a Srna - c’è uniformità di vedute tra i nostri lettori su Rodrigo Taddei: dopo sei anni di corse generose e lunghi infortuni, il suo tempo a Trigoria deve finire a giugno. E’ ventesimo e ultimo nella classifica del nostro sondaggio, è l’unico centrocampista che la gente non vuole più. Perché Perrotta ha ancora una leggera maggioranza di sì. E perché Pizarro, Simplicio, Brighi e Greco si sono meritati per ragioni diverse l’approvazione popolare. Pizarro, paradossalmente, ha conquistato stima e credito quasi plenari da assente. E’ mancato tanto, e a lungo, alla squadra, che ha sbandato senza il suo cervello. E così si è fatto desiderare come il vello d’oro. Greco, un po’ a sorpresa, ha guadagnato il quarto posto assoluto tra i giocatori della rosa con il 79,6 per cento di voti favorevoli. Il senso è chiaro: non è nella sua freschezza che si nasconde il male della Roma. Ma anche Simplicio e Brighi, giocatori silenziosi e umili, sono incolpevoli agli occhi del pubblico. Inseriti in un contesto di calcio efficiente, potrebbero ancora tornare utili per le loro qualità tecniche e umane. Non si vive di soli fuoriclasse.
ATTACCO
Siccome negli umori stagionali ci sono poche certezze, è bene prendere atto di un punto fermo: l’amore per Jeremy Menez è ormai incondizionato. La fantasia, gli strappi improvvisi, l’idea di sogno che avvolge ogni sua giocata, perfino certe pause che irriterebbero anche un maestro di yoga: tutto questo ha creato dipendenza tra i lettori romanisti del Corriere dello Sport- Stadio. Menez è l’additivo segreto di cui ogni tifoso ha bisogno, il giocatore da incensare e a volte detestare, l’uomo nuovo in cui riconoscersi in un momento di evidente distacco dalla squadra. Forse non basterà a convincerlo a rimanere alla Roma, ma è un fatto: nove tifosi su dieci chiedono a colpi di click sul nostro sito la sua conferma. E c’è concordia anche su Vucinic. Dove vai Mirko? El pueblo è con te, quasi compatto, nonostante il suo atteggiamento sempre disincantato. E Borriello? E’ stato già perdonato per il rigore fallito contro lo Shakhtar. Non si cancellano in una sera - ma nemmeno in un mese di scarsa vena - 15 gol segnati. Su un centravanti così bisogna puntare anche per il futuro. Ma senza per questo negare devozione a Francesco Totti, che a 34 anni e mezzo ha scoperto di avere qualche critico tra i suoi stessi tifosi ( uno su tre lo manderebbe via!) ma che complessivamente ha ancora la maggior parte dei fans dalla sua parte.
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