rassegna stampa roma

“Roma, non basta. Servono acquisti”

(Corriere dello Sport – R.Maida) Più che un mago, a cui non intende asso­migliare, sembra uno studente. Al posto della bo­la magica, la sfera di cristallo, porta con sé un quaderno e una penna, che gli servono per anno­tare le nuove...

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Maida) Più che un mago, a cui non intende asso­migliare, sembra uno studente. Al posto della bo­la magica, la sfera di cristallo, porta con sé un quaderno e una penna, che gli servono per anno­tare le nuove parole che impara in italiano.

Ma della Roma, in spagnolo, Luis Enrique parla già come uno che comanda. «Mancano dei giocatori ­- ammette - Stiamo costruendo una nuova squadra e c’è bisogno di completarla. Però la società sta la­vorando per accontentare le mie richieste» . Un di­fensore (Kjaer), due centrocampisti (Casemiro o Fernando in prima fila), un attaccante (c’è Her­nandez?). Con loro si sentirebbe più tranquillo, ma non si sbilancerebbe lo stesso sulle potenzialità del gruppo. Usa un’espressione stile Mourinho per chiarire il concetto: « Non sono Har­ry Potter. Non so dove potremo arri­vare. Non mi sono molto interessato alla campagna acquisti delle altre squadre, penso soltanto a rendere la Roma più forte e competitiva possi­bile. Di sicuro sto vivendo un’avven­tura meravigliosa e ho incontrato grande disponi­bilità nei giocatori» .

MESSAGGI -Liquida la partenza di Vucinic approfit­tandone per dare un segnale allo spogliatoio: «Noi vogliamo calciatori che si identifichino nel proget­to, gente in cui i tifosi possano riconoscersi. Se qualcuno non si sente di poter dare il cento per cento in questa Roma, è giusto che se ne vada». Si­gnifica che qualcuno ancora mugugna a Trigoria? «In questo momento non c’è nessuno che ha chie­sto di andarsene. Se poi succederà, ne parlerò ai dirigenti. Non alla stampa». Potrebbe riferirsi a Borriello, che non è entusiasta di giocare sulla fa­scia ed è ancora meno contento di cominciare la stagione come riserva di Totti. Di sicuro Luis En­rique non si riferisce a De Rossi: «Daniele è uno dei punti di riferimento della Roma e me lo sta dimostrando in ogni allenamento. So che lui vuole restare e sono sicuro che un accordo per il contratto si troverà. Non so quando ma si troverà. Io ho detto al­la società come la penso: De Rossi deve rimanere». In qualsiasi posizio­ne: «Per me è un regista ma può gio­care anche intermedio, se necessa­rio ». Tradotto: se arriva un centro­campista centrale, tipo Fernando, De Rossi farebbe la mezz’ala.

BILANCIO -Da allenatore va cauto quando parla dei progressi della squadra. Più volte indica con la mano i campi di Trigoria, per spiegare che bisogna lavorare duro invece di parlare: «Stiamo ancora muovendo i primi passi. Non è un’amichevole esti­va a modificare le mie opinioni. Il cammino è lun­go e impegnativo. Mi piace l’atteggiamento dei ra­gazzi: lottano, sanno che ci capiterà di di cadere ogni tanto, ma la nostra forza deve essere quella di rialzarsi ». E’ rimasto sorpreso da un giocatore in particolare. Lo dice in italiano:« Viviani, il ra­gazzo della Primavera, mi piace tanto». Mediano, come De Rossi (c’era malizia?). Potrebbe essere promosso in prima squadra. E già stasera a Buda­pest, contro il Vasas, dovrà confermare le buone sensazioni di Luis Enrique. Che avverte: «Non mi interessa il risultato, vorrei vedere applicato il no­stro sistema di gioco. Non ho inventato niente nel calcio, non sto rivoluzionando il modo di giocare a pallone. E’ solo uno stile. Vedo che i calciatori lo apprezzano, si allenano con piace­re, e questo è molto importante per un allenatore » .Sa che può essere pericoloso smantellare un gruppo per costruirne uno ex novo:«Sicura­mente è meglio ripartire da una ba­se già pronta. Ma sapevo quale si­tuazione avrei incontrato quando ho deciso di venire qui. Quindi sono contento della mia scelta. Inoltre, mi è successo di cambiare tanti giocatori anche nel Barcellona B ». Sul profilo dei rinforzi, Luis Enri­que si allinea ai ragionamenti di Sabatini: forti, a prescindere dall’età.«Non ho mai guardato la car­ta d’identità, nemmeno quando facevo il calciato­re- spiega -La cosa importante è quello che mi può dare un giocatore». Ecco perché ha ripescato Cicinho, che dopo un biennio fallimentare tra Ro­ma, San Paolo e Villarreal sta addirittura trattan­do il rinnovo del contratto:«Cicinho si sta allenan­do bene, è stato con noi in ritiro e fa parte del grup­po. E’ nell’organico e lo utilizzerò».