rassegna stampa roma

“Roma, mi piaci”

(Il Messaggero – U.Trani) «Sì, sono felice. Perché ho visto la squadra fare quello che chiedevo. E perché abbiamo dimostrato di andare tutti insieme nella stessa direzione. Così possiamo essere competitivi».

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) «Sì, sono felice. Perché ho visto la squadra fare quello che chiedevo. E perché abbiamo dimostrato di andare tutti insieme nella stessa direzione. Così possiamo essere competitivi».

Luis Enrique, innaffiato in panchina con le borracce dai giocatori, elogia la Roma per il comportamento e l’atteggiamento del San Paolo (...). «Un partita matta. Poteva finire in qualsiasi maniera, anche cinque a cinque. Ma stavolta abbiamo avuto fortuna».

La Roma sale al sesto posto e spera che questa sia davvero la svolta, come sostiene Totti, della sua stagione fin qui in altalena. In attesa del recupero di mercoledì a Bologna prima della sosta di Natale, Luis Enrique incassa la risposta del suo gruppo. «E’ come se mi avesse detto: “Benvenuto nel calcio moderno”. Contro una squadra come il Napoli se la fase offensiva e difensiva non sono allo stesso livello sei finito. Noi abbiamo fatto un ottimo primo tempo poi gli avversari si sono alzati e ci hanno messo in difficoltà. Abbiamo comunque fatto un buon contropiede, anche se vorrei rischiare meno. Questo è un risultato che farà felici i tifosi, ma noi dobbiamo lavorare tanto». Il miglioramento, rispetto alla gara pareggiata con la Juve, lo ha notato quando la Roma è passata in vantaggio. «Per me la squadra deve cercare sempre di giocare nello stesso modo. Non devi cambiare se segni un gol, come era successo lunedì sera contro i bianconeri. Nella ripresa siamo stati bravi a uscire sempre palla al piede. E’ fondamentale alternare il possesso palla alla verticalizzazione per non far capire all’avversario quale opzione scegliamo».

Ecco perché non si considera italianizzato: «Io sono contentisismo di vivere in questo Paese, sto imparando la vostra lingua, mi piace tantissimo. Poi, parlando di calcio, ho spiegato che mi piaceva quello offensivo, puntando sulla qualità dei singoli. La società mi ha preso perché la mia idea è questa: giocare sempre all’attacco. Penso che nel campionato italiano la mia proposta si possa fare. Poi se vinco sono un genio, se perdo sono incapace». «Non mi va di parlare dei singoli, ma Totti è per noi un riferimento. E Lamela si allena più di tutti: ha una voglia pazzesca di arrivare» rivela Lucho. In diretta tv, invece, scambio di complimenti con Reja, in collegamento dall’Olimpico: «Io continuo per la mia strada e Reja sa bene quanto è difficile lavorare a Roma».