(Corriere dello Sport - F.Totti) Il capitano parla chiaro sui progetti e sulla nuova società. Mancano quattro partite al termine di questo campionato, forse mai come quest’anno tutti gli obiettivi sono ancora in discussione.
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“Roma, ascoltami”
(Corriere dello Sport – F.Totti) Il capitano parla chiaro sui progetti e sulla nuova società. Mancano quattro partite al termine di questo campionato, forse mai come quest’anno tutti gli obiettivi sono ancora in discussione.
L’unica squadra che ha un considerevole vantaggio è il Milan, ormai a un passo dallo scudetto. Probabilmente il livello tecnico del nostro calcio si è un po’ abbassato, ma solo all’ultima giornata si conosceranno i verdetti. Certo, pensare che lo scorso anno l’Inter giocava la finale di Champions League e rappresentava il calcio italiano ai massimi livelli mi lascia un po’ di malinconia. L’Italia deve tornare ad essere protagonista anche in Europa, per far sì che il nostro calcio sia un ottimo veicolo promozionale anche all’estero. Prima della partita con il Chievo sentivo che ci sarebbe stata da parte mia una buona prestazione. Sono sensazioni che avverti e non sai spiegare perché. Probabilmente mi è mancato il gol, ma sono ugualmente contento di essermi messo al servizio della squadra. Ora tutti noi dobbiamo avere l’obbligo di cercare di centrare la qualificazione alla Champions League e fino all’ultima giornata di campionato tutti noi dobbiamo metterci il massimo impegno per arrivare a questo obiettivo e per partecipare alla competizione internazionale che ci compete.
Questo deve valere per tutti coloro che operano all’interno della Roma, dirigenti, calciatori e tutte le varie componenti della società. Io come tutti ascolto, vedo, leggo quello che accade intorno a noi con questo imminente cambio societario. Senza avere preclusioni nei confronti di nessuno, non mi faccio condizionare da discorsi sul futuro o da ipotesi, ragiono sempre e solo con i fatti. I dirigenti attuali - con alcuni di loro ho un rapporto storico e so che in questi anni ci hanno messo cuore e competenza - meritano soprattutto il rispetto e la mia fiducia. Tutti noi ad oggi dobbiamo fare riferimento a loro, fino a quando non arriverà la nuova proprietà e darà direttive diverse. Tutti siamo pagati dalla Roma e alla Roma dobbiamo fare riferimento. Leggo che i manager scelti dalla futura società, Baldini e Sabatini, possono avere avuto contatti telefonici con me. Questo non è assolutamente vero, non mi sono mai sentito con loro e ci tengo a precisarlo. Ora tutti insieme cerchiamo di centrare questo obiettivo, poi quando arriverà la nuova proprietà ci illustrerà i futuri programmi e ognuno di noi farà la proprie valutazioni, ma credo sia corretto, sia per i vecchi che per i nuovi, nel rispetto della storia di questa società, mettere al primo posto il bene della Roma.
Ormai sono esperto nel vedere arrivare calciatori e dirigenti che sono stati di passaggio e che alcune volte non hanno mantenuto le promesse fatte. In questo momento ci può stare di tutto, voci incontrollate, persone che si propongono per cercare una collocazione o una nuova collocazione nella Roma. Ma a noi questo deve interessare poco, noi dobbiamo pensare solo esclusivamente a giocare al calcio e ottenere il massimo risultato. Solo il tempo ci dirà la vera verità, contano i fatti. Credo che l’obiettivo degli attuali dirigenti e di chi entrerà nel nuovo organigramma sia quello di remare tutti nella stessa direzione per il bene della Roma, non anteponendo i propri interessi personali a quelli primari della squadra. L’allenatore attuale ci sta mettendo tantissima professionalità, passionalità e senso di appartenenza a questi colori. Spesso si ha l’abitudine di andare a cercare fuori delle risorse quando magari al proprio all’interno sono già presenti e forse anche meglio di ciò che si può trovare all’esterno e questo riguarda tutte le figure professionali che operano e di questi tempi è difficile trovare professionisti che sono così attaccati e legati a questa società. Merita di giocarsi le sue chance.
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