(Il Romanista – R. Iacopini) -«È stato un problema di mentalità».Ubaldo Righetti spiega così la sconfitta di domenica sera della Roma contro la Juventus. Per l’ex difensore giallorosso, infatti, «la squadra ha creato occasioni importanti nel primo tempo, ma poi, purtroppo, si è fermata troppo presto, mostrando una certa fragilità mentale.
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“Per prendere le stelle serve la Champions”
(Il Romanista – R. Iacopini) – «È stato un problema di mentalità». Ubaldo Righetti spiega così la sconfitta di domenica sera della Roma contro la Juventus. Per l’ex difensore giallorosso, infatti, «la squadra ha creato occasioni...
La Juventus, invece, ha affrontato tutti i novanta minuti con grande concentrazione e umiltà, e ha portato a casa la vittoria». Una Juventus che è stata solida in difesa e rapida nelle ripartenze, e questo nonostante le numerose assenze. «I bianconeri - conferma Righetti - hanno disputato una grande gara, sebbene fossero decimati. Chi è sceso in campo non ha fatto di certo rimpiangere chi non c’era. L’esempio è stato Fabio Grosso, che ha giocato una partita davvero eccellente. Sembrava quello del mondiale del 2006». Una grande prestazione dei giocatori bianconeri, dunque, a cui si sono aggiunte le felici scelte di Gigi Delneri, come conferma al Romanista l’ex difensore giallorosso: «Spesso le intuizioni degli allenatori si rivelano vincenti, come quelle fatte da Delneri domenica sera. Il tecnico bianconero è stato bravo a cambiare modulo, sia a inizio gara che nel corso della partita».
Delneri, infatti, aveva schierato la sua squadra con un inedito 4-3-3, con Pepe e Krasic larghi a supporto di Matri. Nella ripresa, invece, il tecnico di Aquileia ha riportato Pepe sulla linea dei centrocampisti, lasciando Krasic libero di svariare dietro all’unica punta. Una scelta decisiva perché è stato proprio il serbo a sbloccare il risultato, incanalando la gara in favore dei bianconeri. Ma i meriti della Juve, che ci sono indubbiamente, si fermano dove cominciano i demeriti della Roma. Una Roma «fragile mentalmente» secondo Righetti, «che ha sprecato una grande occasione per avvicinarsi alla zona Champions». L’obiettivo del quarto posto, tuttavia, è ancora raggiungibile per l’ex campione d’Italia: «La Roma quest’anno è stata capace di tutto, di grandi prestazioni come di partite sciagurate. Per questo non mi stupirei se da qui alla fine del campionato riprendesse la marcia e riuscisse a centrare la zona Champions». E poi, c’è anche una Coppa Italia da conquistare. «Certamente. La Coppa è un obiettivo importante, perché è sempre un trofeo, ti permette di riempire la bacheca. Inoltre, sarebbe la decima per la Roma, quella che ci regalerebbe la stella d’argento». Coppa Italia e Champions League, dunque, per salvare la stagione romanista. E, soprattutto, per pianificare al meglio la prossima. Perché il raggiungimento della massima competizione europea aumenterebbe, e non di poco, l’appeal della nuova Roma. «Raggiungere il quarto posto - conferma Righetti - aprirebbe nuovi orizzonti per il prossimo campionato. Perché un conto è andare a prendere giocatori se si partecipa alla Champions, un conto se non lo fai. È normale che i calciatori scelgano club con prospettive importanti». Soprattutto se, come sembra, la nuova Roma americana sarà grande protagonista del mercato. «Ma per questo - conclude Righetti - c’è ancora tempo».
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