(Corriere dello Sport - A. Ghiacci) - E' stato elogiato a più riprese dalla nuova dirigenza. E' stato una delle prime scelte, l'uomo cui affidare la costruzione di una squadra che andava profondamente rinnovata.
rassegna stampa roma
“Orgoglioso della Roma”
(Corriere dello Sport – A. Ghiacci) – E’ stato elogiato a più riprese dalla nuova dirigenza. E’ stato una delle prime scelte, l’uomo cui affidare la costruzione di una squadra che andava profondamente rinnovata.
All'inizio, quando DiBenedetto e soci muovevano i primi passi nella nuova avventura, è stato il vero punto di riferimento.
E, va detto subito, Walter Sabatini ha svolto alla grande i suoi compiti: ha costruito una squadra piena di talento e con un futuro assicurato di fronte, è intervenuto in maniera decisa quando il progetto ha rischiato di naufragare ancor prima del via, ha fatto sì che la Roma potesse essere serena almeno nei momenti della partenza. Che poi lui non è così: da sempre è abituato a lavorare nell'ombra, non cerca la ribalta, fa il suo lavoro con passione ed è, i risultati raggiunti nel corso degli anni sono lì a dimostrarlo, uno dei migliori esperti di dinamiche di mercato nonché grande scopritore di talenti.
SICUREZZA - Il giorno dopo la sconfitta nel derby è proprio il direttore sportivo a chiarire la posizione del club. Presto ci sarà anche il direttore generale, Franco Baldini, e forse allora toccherà a lui: «Arriverà in settimana - ha detto Sabatini - si unirà a noi per portare avanti questa storia. Che oggi è dolorosa, ma presto cambierà... ». Dolorosa, sì, come lo è un ko nel derby all'ultimo secondo: «E' stata una brutta nottata, un dolore immane per tifosi, squadra e tecnico. Le ferite sanguinano, ma le curiamo». Ko che però, ecco la certezza di chi sa di aver fatto un buon lavoro, servirà: «Queste sono sconfitte che insegnano tanto - prosegue Sabatini -insegnano a vincere. Ovvio, sarebbe stato meglio studiare gli errori dopo una vittoria, ma c'è subito l'occasione per ripartire con le gare ravvicinate che abbiamo davanti. Rimettiamoci subito in carreggiata! Cosa dire ai tifosi romanisti? Mi verrebbe da bestemmiare… Cercheremo di vincere quattro o cinque partite per lenire questo dolore».
FORZA - La sensazione dell'ambiente giallorosso ha solide basi: in tanti nel derby hanno notato un grande spirito della squadra, soprattutto nel secondo tempo, in inferiorità numerica, quando i ragazzi di Luis Enrique non si sono arresi facilmente e anzi hanno continuato a cercare le loro trame di gioco creando più di qualche difficoltà alla Lazio. Sabatini conferma: «Se riusciremo a incanalare bene la rabbia di questi giorni, faremo bene da subito. Abbiamo una squadra straordinaria, condotta al meglio da Luis Enrique e dal suo staff. Ho condiviso la scelta fatta dal nostro allenatore, quando ha lasciato due punte in campo nonostante l'espulsione. Il gruppo? Raramente nella mia carriera ho gestito ragazzi così professionali e disponibili, li ringrazierò. In campo ho visto una buona prestazione, valida sotto tutti i punti di vista, l'impegno importante è stato onorato per l'intera partita. Sono orgoglioso di essere il diesse di questa squadra».
ERRORI - Non si parla di arbitri e di decisioni del direttore di gara. Il derby per Sabatini è perso e basta: «Non mi pare il caso di parlare di Tagliavento, sorvoliamo. Noi abbiamo fatto degli errori, così come li ha fatti l'arbitro. Forse il buon senso avrebbe consigliato un'altra designazione, ma gli errori sono stati soprattutto nostri. Kjaer? E' un nostro patrimonio, va tutelato». Allo stadio Sabatini non si vedeva più: «Ci tornerò con il Palermo, purtroppo. Purtroppo perché non ci stavo andando per scaramanzia, Heinze mi aveva segnalato che con Parma e Atalanta senza di me erano arrivate due vittorie. Ma ormai abbiamo perso, quindi...».
© RIPRODUZIONE RISERVATA