rassegna stampa roma

“Ora mi aspetto una grande Roma!”

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) La maglietta l’aveva preparata già dieci giorni fa, in occasione della partita contro il Chievo. «The king of Rome is not dead», il re di Roma non è morto.

finconsadmin

(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) La maglietta l’aveva preparata già dieci giorni fa, in occasione della partita contro il Chievo. «The king of Rome is not dead», il re di Roma non è morto.

Totti l’ha indossata per esorcizzare chi lo dava per fini­to, lo ha ripetuto davanti alla te­lecamere. Ha scavalcato nella storia Baggio, adesso il prossi­mo obiettivo è raggiungere Al­tafini, mancano dieci gol, l’ap­puntamento è rinviato alla sta­gione che verrà. Ma ormai Tot­ti si avvi­cina al po­dio dei marcatori di tutti i tempi, gli mancano quattro reti per raggiun­gere Nordhal, che con 210 è quello che ha segnato più di tutti con la stessa maglia. Ieri ha trascorso la giornata di ripo­so girando un nuovo spot per la Vodafone, sull’Appia Antica. In giornata sono arrivati tanti au­guri. Da Alemanno ad Abete, da Prandelli a Mazzone. Anche Buffon si è complimentato per­sonalmente con Francesco. I due potrebbero ritrovarsi com­pagni nella Roma. Totti non si pone limiti: «Il re non morirà mai. So quello che posso dare. Sono contento di aver superato un altro record e di aver rag­giunto un campione come Baggio. E’ stato un grande, uno che ha fatto la storia. Ma se ho una qualità è quella di non provare invidia per nessuno» . VOGLIA DI CHAMPIONS -La rispo­sta a chi lo dava per finito:«La scritta è per tutti quelli che pensavano che fossi morto. Dietro ho scritto 206, il numero dei gol. Il secondo rigore l’ho sbagliato apposta, perchè ave­vo solo questa di maglietta». Ride divertito. Poi pensa alla Roma:«Se avessimo pareggia­to a Bari avremmo compromes­so tutto. Scherzi a parte, l’unica pecca è stata quel rigore sba­gliato. Se non avesse segnato Rosi mi sarei sentito in colpa. Ma ora con questo successo continueremo a mettere pres­sione alla Lazio. No, la partita contro la Juve non l’ho vista. Mi dà fastidio vedere la Lazio...», Ha detto con un ghigno. Lancia la sfida ai cugini:«Noi voglia­mo prendere il loro posto, lotte­remo fino all’ultima giornata, dobbiamo fare bottino pieno nelle ultime tre partite». Pensa anche a De Rossi:«Peccato per la sua espulsione, ora dobbia­mo stargli vicini, gli vogliamo bene. Daniele è recidivo ma è fondamentale per noi, ci man­cherà tantissimo». FUTURO -Aspetta di conoscere i programmi della nuova Roma:«Non ho sentito nè Sabatini, nè Baldini, nè DiBenedetto, ma mi auguro che stiano lavorando sotto sotto, come si dice a Ro­ma e che stiano allestendo una grande squadra. Io finchè non vedo certi dirigenti che lavora­no qui a Roma non sono sicu­ro ». La sua favola non è finita. Il re non è morto e non sente il peso dei 34 anni:«Sto molto be­ne mentalmente e fisicamente, la testa è la prima cosa. Mesi fa mi davano per spacciato ed ero il male della Roma, nessuno parlava di me. Ora tutto a un tratto sono tornato ad essere il leader». Totti sarebbe contento se re­stasse Montella sulla panchina della Roma. Ma non vuol pas­sare per quello che decide l’al­lenatore:«Auguro a Vincenzo di diventare un grande allena­tore e mi farebbe piacere che lo diventasse con la Roma. Se la società deve puntare su un al­lenatoregiovane allora mi tengo Montella. Ma visto che gira­no nomi di granditecnici, come Ancelotti e Guardiola, ben vengano. Ma se non arriva­no i big mi tengo stretto Mon­tella, anche perchè finora ha dimostrato di essere un grande allenatore, con grandi poten­zialità. Voglio precisare questo, altrimenti dicono che sono io a decidere tutto alla Roma. Co­me dicono che faccio la forma­zione, ma sono diciannove an­ni che gioco in serie A e non l’­homaifatta». DEDICA SPECIALE -Da oggi la Roma comincia a preparare la sfida contro il Milan. Totti si gode i compli­menti per il suo nuovo re­cord e pensa al­le perso­ne care:«A Bari è stata una serata emozionante. Voglio ringraziare tutti coloro che si sono congratulati con me. E un grazie particolare va a mio padre che domani (oggi, n.d.r.) compie gli anni. Questi auguri pubblici sono un’ecce­zione, per lui che è schivo e ri­servato. Un uomo vero, una fi­gura che è stata insostituibile sia per l’incoraggiamento nel­la mia carriera sia nella mia crescita di figlio. Tanti auguri Sceriffo». Il soprannome del padre Enzo, una vita al seguito del figlio campione, sempre lontano dai riflettori. Domani, alla ripresa degli allenamenti per festeggiare il nuovo record di Francesco porterà la pizza per tutti. Di solito a Trigoria si usa così.