(Il Messaggero - M.Ferretti) Tre partite ufficiali, due all’Olimpico: un pareggio e due sconfitte per la nuova Roma di Luis Enrique, già eliminata dall’Europa League.
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“Mi serve tempo”
(Il Messaggero – M.Ferretti) Tre partite ufficiali, due all’Olimpico: un pareggio e due sconfitte per la nuova Roma di Luis Enrique, già eliminata dall’Europa League.
Quattro i gol al passivo e solo due all’attivo. Avvio di campionato pessimo, in un Olimpico quasi pieno e molto affettuoso. Il tecnico asturiano difende il proprio lavoro. «Mi dispiace per i tifosi e per i miei calciatori che hanno fatto un bel lavoro. Ma ho fiducia in questa rosa, non sono qui per vendere fumo e spero cambieremo velocemente così che i tifosi possano vedere una squadra vincente. La Roma segna poco? È evidente che con meccanismi più fluidi metteremo gli attaccanti in condizione di segnare, dobbiamo fa girare la palla più velocemente. Intanto, sono totalmente d’accordo con quanto detto da De Rossi («Non arriviamo mai al tiro», ndr): abbiamo tenuto tanto la palla, soprattutto nel secondo tempo, ma non siamo riusciti a concretizzare le occasioni da gol. La colpa è mia quando non si riesce a segnare. È colpa di tutti, anche del portiere, ma soprattutto mia che sono l’allenatore», le sue parole. Puntale, arriva la domanda sulla prova di Totti, il miglior romanista in campo. «Come ha giocato?...», chiede ironico agli interlocutori. «Ha giocato bene, ma so che può dare di più. Non gioca come centrocampista: con tre punte ha la libertà di fare il calcio che preferisce. È evidente, ripeto, che abbiamo un problema a concretizzare però non sono preoccupato: abbiamo sette giocatori che sanno fare gol, noi giochiamo con tre punte ma non con le punte larghe, e forse stavolta sono state troppo larghe, come negli altri 4-3-3». E ancora. «Stiamo cambiando modo di giocare, quindi è normale che stiamo lavorando su tanti aspetti. Sono ottimista, c’è mancato il gol ma stiamo lavorando nella giusta direzione. Sono ottimista sulla possibilità di conquistare qualcosa. È un inizio di stagione sfortunato, ma la Roma sta facendo un grande lavoro».
Gli chiedono: Roma troppo lenta? Luis Enrique non batte ciglio. «Questi sono i giocatori che ho a disposizione. La squadra che ho è per me la migliore. Sono questi i calciatori che devo migliorare a livello individuale e collettivo. È evidente che più veloci saremo e più avremo azioni da gol. Non si può cambiare tutto in poche settimane, non so quanto ci vorrà. Spero che sia un cambiamento già dalla prossima settimana. Nonostante il caldo ho visto una totale predisposizione dei miei giocatori fino all’ultimo minuto e il pubblico si è accorto di questo. Speriamo di alzarci e speriamo di farlo a Milano. Come si inverte questa tendenza negativa? Lavorando, non c’è un altro modo. Dobbiamo rialzarci portando con orgoglio la maglia della Roma. Dobbiamo rialzarci dopo esser caduti migliorando in ogni aspetto. La rosa è stata rinforzata, posso avere tanta scelta. Con il Barcellona B ho avuto difficoltà all’inizio: nel primo anno ero penultimo dopo le prime cinque giornate, così come nel secondo dove forse eravamo ultimi. Io lavoro per cambiare questa situazione. Serve tempo e pazienza anche se sono consapevole che l’inizio è stato negativo». Finalino su Josè Angel.«Ha giocato benissimo, è chiaro che è stata un’espulsione frutto della frustrazione anche se non possiamo commettere un errore del genere e lavoreremo anche su questo aspetto. Comunque per me non era cartellino rosso».
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