rassegna stampa roma

“Lo spagnolo a me piace”

(Il Messaggero – L.Pasquaretta) Ha difeso Luis Enrique, ha ricordato gli sfottò di Totti e Cassano quando ancora giocava. Ma guai a sottovalutare la Roma. Antonio Conte non si fida: «Mi aspetto una Roma aggressiva, che cercherà di fare la...

Redazione

(Il Messaggero - L.Pasquaretta) Ha difeso Luis Enrique, ha ricordato gli sfottò di Totti e Cassano quando ancora giocava. Ma guai a sottovalutare la Roma. Antonio Conte non si fida: «Mi aspetto una Roma aggressiva, che cercherà di fare la partita».

Come la sua Juve, che scenderà in campo all’Olimpico per portare a casa i tre punti. Senza Vucinic, infortunato. Per sostituire il montenegrino, il tecnico ha pensato ad Estigarribia (favorito su Giaccherini) e soprattutto ad un modulo diverso, provato ieri nella rifinitura a Vinovo, nella fattispecie il 3-5-1-1, speculare rispetto a quello schierato contro il Napoli. Questione di equilibri e di qualità in mezzo al campo, dove il tecnico bianconero spera di fare la differenza e vincere la partita. Toccherà a Vidal fare pressing su Viviani e agire alle spalle di Matri. (...)

Il discorso poi si è spostato su Luis Enrique. Conte ha preso le parti del collega: «Siamo due allenatori che vogliono fare la partita. Roma e Juventus sono due squadre che assieme al Milan hanno il maggior possesso palla di tutto il campionato, quindi comunque basta questo per parlare di analogie. E’ inevitabile che ognuno ha la propria filosofia, ci accomuna la voglia di giocare a calcio. Io dico che Luis Enrique sta facendo un ottimo lavoro, al di là dei risultati, che comunque, sappiamo benissimo sono importanti. A volte bisogna andare oltre e vedere se c’è un concetto, un’idea di gioco e il lavoro del tecnico. Nella Roma si vede. Quindi ad avercene allenatori come Luis Enrique».

La mente corre veloce al passato. Quando Conte ancora giocava. «Tante sfide le ho vissute in campo - ha sottolineato con il sorriso sulle labbra il tecnico - c’ero quando Francesco Totti ci fece il segno con la mano del quattro, quando Cassano si mise ad esultare, tutti in cerchio tipo piscina che si tiravano l’acqua. Quindi mi sono trovato in tutte le situazioni, positive e negative. La Roma è sempre un banco di prova probante, è sempre una partita molto sentita, contro una grande squadra, in cui comunque abbiamo sempre avuto delle difficoltà importanti, perché l’Olimpico, il tifo della Roma, è il dodicesimo uomo in campo, un po’ quello che succede anche da noi, allo Juventus Stadium». E ancora: «Sarà una sfida importante, sotto tutti i punti di vista. Noi dovremmo essere molto preparati a capire la spigolosità della partita, le difficoltà che andremo ad incontrare, dovremo essere bravi quando avremo il possesso palla».

Immancabile infine un piccolo sfogo. «Quando leggo critiche ai miei giocatori che non stanno né in cielo, né in terra, come su Giaccherini, vado su tutte le furie. Prendetevela con me, toccatemi tutto, ma non i miei ragazzi, perché sono come miei fratelli di sangue. Il grande segreto del nostro gruppo è la disponibilità che tutti i giocatori mi dimostrano in allenamento. Contro il Bologna in Coppa Italia ho dato spazio a chi ha giocato di meno. Ho avuto risposte importanti». E Pirlo: «Roma sarà una tappa fondamentale nella corsa verso lo scudetto».