rassegna stampa roma

“La strada è quella giusta”

(Il Romanista – D.Galli) «Un problema psicologico? Ahahahah!». Dice tutto quella risata alla fine della partita alla prima domanda, quando i romanisti hanno spento da un pezzo la tivvù

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) «Un problema psicologico? Ahahahah!». Dice tutto quella risata alla fine della partita alla prima domanda, quando i romanisti hanno spento da un pezzo la tivvù

e gli juventini cantano ancora quell’inno così triste e senza sentimento, orgogliosi di una storia che solo qualche anno fa l’ha condannati alla B per illecito sportivo (che c’entra? C’entra sempre, c’entra sempre...). È lì, è in quella risata sardonica, grassa e così fiera di Luis Enrique al cospetto dei microfoni Rai che si nasconde il segreto di Juve-Roma 3- 0. Un altro 3-0 dopo quello di Firenze. (...). «Ho visto la mia squadra forse un po’ timorosa nel primo tempo, ma molto bene nel secondo. La Roma non mi è dispiaciuta, non l’ho vista molto inferiore all’avversario», commenta Lucho alla faccia di chi se l’aspettava contrito, arrendevole, piegato dal peso dei gol, magari timoroso di una Roma che già si appresta a dimenticare il 5-1 col Cesena, il 2-0 al Bologna e al Chievo. O il 3-1 al Napoli. Oppure il 3-0 alla Fiorentina in Coppa. «Qualche sbaglio ci può stare», dice facendosi più serio il tecnico, «un inserimento dalla seconda linea, un grande gol di Del Piero, ma ho visto più o meno quello che voglio. Il risultato è brutto per noi, ma ora rialziamoci e giochiamo una bella partita con il Bologna». Cosa non ha funzionato? «Oggi (ieri, ndr) era un buon test per vedere dove siamo. In partite come queste i dettagli sono fondamentali. Ma nel secondo tempo la squadra ha fatto bene, complimenti ai ragazzi. È difficile capirlo per voi (...) dopo questa sconfitta, ma io la penso così».

Andiamo oltre, guardiamo al Bologna, voltiamo pagina. Ok. «Pensiamo già alla prossima giornata. Dobbiamo ancora lavorare tanto, ma siamo sulla strada giusta». Keep calm, restate calmi, è un po’ lo slogan di questa nuova era, di questa nuova società, di questa nuova squadra. La strada giusta è quella imboccata dalla Roma del secondo tempo, non certo da quella placida, pallida, bonaria, del primo. (...). Luis Enrique non commenta l’espulsione di Lamela, agganciato platealmente da Chiellini. «Io non ho visto niente, è normale che ci sia una lotta tra Chiellini ed Erik. Ma non avendo visto niente, non posso parlare. Il calcio è uno sport di contatto, l’avranno visto gli arbitri che cosa è successo ». Chiaramente, il rosso dell’argentino ha cambiato gli equilibri in campo. «Contro la Juve in undici è difficile e in dieci è più difficile» (...) «ma abbiamo continuato a pressare alto e senza paura. Il terzo gol subìto è dovuto proprio al fatto che siamo andati a pressare alto e abbiamo rischiato troppo. Ma in questa competizione o sei avanti o sei fuori, quindi perdere 2-0 o 3- 0 è lo stesso». A Luis Enrique dà fastidio sentir parlare di confronti tra Bojan e Lamela:«Non voglio fare paragoni. Bojan ha un’esperienza... Ha giocato nel Barcellona, in uno stadio da centomila spettatori. Tutti dobbiamo migliorare, io per primo, ma sono fiducioso per quello che vedo ogni giorno. Credo che sia la strada giusta. Una sconfitta come questa ti fa pensare che manchi ancora molto, ma è quello che ho già detto».

L’ambiente potrebbe avere influito, lo Juventus Stadium è senza dubbio un catino che aiuta i giocatori. «È bellissimo, è molto vicino al campo, ti dà piacere di giocare al calcio. Soprattutto per gli juventini », riconosce Luis Enrique. Non è una giustificazione, uno stadio di proprietà è un grosso aiuto. Calma, a Trigoria ci stanno lavorando.