rassegna stampa roma

“La Roma nel futuro”

(Il Messaggero – U. Trani) – «Bisogna credere nel progetto». L’appello di Daniele De Rossi, alla piazza, non è casuale. L’invito a sostenere la nuova éra della Roma viene il giorno dopo la sconfitta nel debutto in campionato....

Redazione

(Il Messaggero - U. Trani) -«Bisogna credere nel progetto». L’appello di Daniele De Rossi, alla piazza, non è casuale. L’invito a sostenere la nuova éra della Roma viene il giorno dopo la sconfitta nel debutto in campionato. Che si somma alle due partite contro lo Slovan Bratislava per l’eliminazione anticipata e non prevista dall’Europa League già ai playoff.

 

Vittorie zero nelle tre gare ufficiali di inizio stagione. E’ chiaro che, analizzando il suo parere sul momento della squadra giallorossa, sia destinato a diventare il simbolo della nuova proprietà. In campo e, come si evince dalla sua uscita mirata, fuori. Sarà lui a metterci la faccia, per conto della società e dei compagni. Come ha sempre fatto Francesco Totti in passato. Dietro questa presa di posizione in pubblico ci può essere pure il lieto fine non ancora svelato: il centrocampista, in scadenza di contratto, è nel vivo della negoziazione con i dirigenti per ottenere un ingaggio da top player (6 milioni e bonus per 4 anni) e con la sua partecipazione attiva, a parole, al nuovo corso, oggi e anche domani, fa capire che la data della firma per il rinnovo del contratto non è più così lontana. La nuova Roma ha fatto la sua scelta: Daniele De Rossi è l’erede di Francesco Totti. Da ieri ufficialmente, magari informalmente da inizio agosto. Sperando che nessuno si sogni di metterli uno contro l’altro (esistono specialisti raffinati, dentro e fuori Trigoria). Il vice capitano, non a caso testimonial giallorosso per uno spot di Sky, racconta, in un’intervista alla tv satellitare, la nuova gestione del club vista da dentro lo spogliatoio.

Così chiede di appoggiare il progetto, di sostenere Luis Enrique, elogiato e difeso anche domenica pomeriggio dopo la gara contro il Cagliari («Dobbiamo tirare di più», rivolto a se stesso e agli altri). La sincerità, però, appartiene da sempre al ventottenne di Ostia che non vuole illudere nessuno, chiarendo quale sarà il ruolo dei giallorossi nella stagione: «Non vinceremo già quest’anno». Proprio da qui bisogna partire. De Rossi spiega: «Non saprei indicare un obiettivo, anche perché dopo la prima di campionato è troppo presto per delineare la situazione, capire chi farà bene e chi farà meno bene. Sicuramente c’è da invertire questa rotta di inizio anno che ci vede sconfitti o comunque sofferenti. Non credo assolutamente di poter vincere subito, ma di creare qualcosa d’importante per i prossimi anni, di mantenere questo progetto e cercare di sostenerlo, noi e anche la società, per dare forza a qualcosa di completamente nuovo».

Non è felice, ci mancherebbe, di essere fuori dall’Europa, anche se cerca di coglierne il lato positivo: «Alla lunga evitare qualche trasferta nel nord Europa o all’est può aiutare per arrivare alla domenica un po’ più riposati. È stato, però, un duro colpo uscire dall’Europa, soprattutto perché adesso siamo ventidue-ventitre giocatori e c’è solo una partita a settimana. Questo non aiuta. Sarebbe stata una rosa perfetta per le tre competizioni, ma è andata così e ci rimboccheremo le maniche per il campionato che resta l’obiettivo principale». Traccia l’identikit di Luis Enrique: «Leale e innovativo. E’ un tecnico giovane, con una mentalità nuova per la Roma e anche per il calcio italiano. E’ uno che predilige il possesso palla e il gioco offensivo. Si è sempre comportato lealmente con noi senatori e con i giovani. Dice le cose in faccia: lo apprezzo molto anche per questo». Daniele, pensando ai suoi undici nuovi compagni, ha voglia di dare una carezza: «Non è carino preferirne uno in particolare. Visto che domenica è stata una partita sfortunata, sono rimasto molto colpito da Josè Angel, nonostante l’episodio del gol e l’espulsione. Ha fatto una grossa partita, come anche contro lo Slovan, è in netta e costante crescita e ha delle grandissime potenzialità». De Rossi passa la giornata negli studi televisivi di Sky a Milano, dove sabato sera la Roma sarà ospite dell’Inter, sconfitta come i giallorossi nella prima del torneo. «Non è una partita tra squadre in crisi. Sarebbe stata ugualmente una partita affascinante e ricca di emozioni. Vuol dire che si aggiungerà un pizzico di pathos per tutte due, perché partire con due sconfitte sarebbe veramente penalizzante. La storia della Roma e dell’Inter è abbastanza simile, se non fosse che loro, due anni fa, hanno vinto tutto: cambio d’allenatore e di mentalità, giocatori nuovi, stesso percorso nell’ultimo anno, con due progetti affascinanti». Nello spot De Rossi, seduto in ufficio vestito in giallorosso, improvvisamente si sfila la maglia, quando sente una chiamata: «Cambio». La cede a Di Michele che gli dà la sua camicia. Nessuna tentazione per Daniele, insomma, di mettere una maglia diversa da quella della Roma.