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“Il modulo è quello, è cambiato il gioco”

(Il Romanista – M.Macedonio) «Ho visto finalmente una squadra più convinta » dice Ruggiero Rizzitelli, commentando la gara di sabato scorso con l’Atalanta.

Redazione

(Il Romanista - M.Macedonio) «Ho visto finalmente una squadra più convinta » dice Ruggiero Rizzitelli, commentando la gara di sabato scorso con l’Atalanta.

E anche lui è sempre più convinto delle potenzialità e dei margini di crescita di questa squadra. «Credo che il risultato di Parma abbia sbloccato, anche psicologicamente, i giocatori. Che non fanno più il “compitino” che sembrava facessero soprattutto per accontentare l’allenatore. Ma non era calcio, che vuol dire invece sentirsi liberi. Soprattutto nella testa. Vuol dire istinto, e giocate personali… Quelle che non vedevo nelle scorse gare. Quando c’era solo il passaggio in orizzontale, o indietro, e mai in verticale. Mentre, se vuoi far gol, devi verticalizzare. Devi puntare e saltare l’uomo. Altrimenti fai un gioco stucchevole, quasi una melina fine a se stessa. Permettendo così agli avversari di chiudersi e non lasciarti spazi. Con la noia che ne deriva. Contro l’Atalanta ho visto invece una squadra che si è finalmente liberata».

C’è chi sostiene che il tecnico abbia un po’ snaturato il suo gioco in quest’ultima occasione. Se in qualche misura c’è stata una correzione da parte di Luis Enrique, mi viene da dire “meno male”. Nel senso che prima c’era una squadra lenta, impacciata, con i difensori che a volte non sapevano cosa fare della palla, perché l’unico che arretrava a prenderla era De Rossi. Con gli stessi centrocampisti che non si facevano vedere, costringendo magari Totti a rientrare, né si inserivano, dando così luogo ad un gioco prevedibile. Sabato, invece, abbiamo visto l’uno-due, e le sovrapposizioni, che non vedevo da tempo. E ovviamente si è fatto gol. Perché questo è il calcio. Mentre con il solo possesso palla non si vince. Perché a calcio non si vince ai punti.

Quanto al possesso, Luis Enrique ha comunque detto di volerne sempre in misura maggiore... Certo. Ma anche Liedholm lo voleva. E non a caso ripeteva che “se la palla ce l’abbiamo noi, gli altri non possono farci gol”. Però, dico io, dobbiamo far gol anche noi. E allora, il possesso palla deve poter mettere in difficoltà gli altri, altrimenti non serve a nulla. Perché se poi loro partono e ti “fanno male”, hai vanificato tutto il tuo lavoro.

Il tecnico ha comunque riconosciuto agli avversari di aver saputo riequilibrarlo. La Roma ha avuto un po’ di calo all’inizio del secondo tempo, ma ci sta. E poi, è vero che l’Atalanta è la squadra più in forma del campionato, avendo fatto dieci punti in quattro partite. Un ruolino da prima in classifica. Grazie ad una preparazione studiata apposta per partire lanciata e recuperare al più presto la penalizzazione. E la Roma, va detto, l’ha affrontata benissimo. E buona, stavolta, è stata anche la reazione dopo il gol subìto, a riprova di una maggior sicurezza acquisita.

Hai detto del Parma, che comunque ha dimostrato, anche in questo turno di campionato, di non esser così da buttar via... Ripeto: lì, la Roma si è sbloccata, ma non ha fatto una grande partita, al di là di quei venti minuti in cui ha certamente mostrato un bel calcio. Perché il Parma l’ha comunque messa in difficoltà. Sono stati però importanti i tre punti, che nel calcio, come sappiamo, sono fondamentali. Perché si può giocar bene quanto si vuole, ma se non si vince, la contestazione è sempre dietro l’angolo.

Primo gol di Bojan. Qualcuno ha detto “alla Montella”. Lui è un centravanti, perché nasce con questo ruolo. Ricordiamo che a Barcellona, fin dal settore giovanile, è tra quelli che hanno fatto più gol in assoluto. Nasce come prima punta ed è stato poi adattato come esterno. Credo che anche a lui, questo gol servirà per sbloccarsi, visto che qualcuno stava già chiedendosi se fosse una “bufala” o meno. E a Roma, sappiamo che questo succede facilmente. A dir la verità, non è che lui stesso si sia poi impegnato così tanto per far credere il contrario. Finora era sembrato quasi una “mosca bianca”, che addirittura non saltava più l’uomo. Ma siccome per me è un giocatore che i mezzi li ha, e oltretutto è giovanissimo, gli auguro di crescere ancora e far bene anche qui come in Spagna.

Quanto a Osvaldo, anche nel suo caso era nata qualche perplessità alla luce dei suoi trascorsi italiani. E invece, con tre gol in tre partite, le risposte stanno arrivando… E’ normale che anche lui abbia lasciato un po’ a desiderare nelle prime apparizioni. Se è per questo, non solo lui ma un po’ tutta la squadra. Ma è normale, visto il rinnovamento, nell’organico come nel modo di giocare. Già si fa fatica stando in una squadra da tanto tempo, figuriamoci quando ci si deve inserire in un contesto nuovo. Certo, l’attesa su di lui era grande, considerati anche i suoi proclami, ma mi sembra che per ora abbia ragione lui. Credo che Luis Enrique abbia capito che anche Osvaldo non è un esterno ma una prima punta e questo sta dando i suoi frutti.

A proposito di Luis Enrique,mi sembra che stia dimostrando che era giusto aspettarlo e dargli fiducia. E darla al “progetto su cui si sta lavorando. Questo è poco ma sicuro. Perché sarebbe stato un assurdo buttar via tutto dopo un mese di lavoro. Poi, è normale che anche lui debba adattarsi al calcio italiano. E mi sembra, da persona intelligente qual è, che stia capendo che il nostro campionato è diverso da quello spagnolo, dove ci sono solo due-tre squadre sulle altre e, in generale, ti lasciano giocare e ti consentono di fare il possesso palla che vuoi. All’inizio si è presentato in maniera forse un po’ presuntuosa, ma ora credo che abbia capito di aver sbagliato atteggiamento e che alcune cose vanno migliorate, o addirittura modificate. Perché il grande allenatore non è quello che agisce con il paraocchi ma quello che sa far giocare la squadra in base ai giocatori che ha.

L’importante è che la squadra lo stia seguendo. Mi sembra che lo abbia fatto fin dall’inizio. L’esempio è Totti: se lui, che ora fa addirittura il cursore, si è messo per primo a disposizione, vuol dire che la squadra è davvero dalla parte del tecnico.

Ora c’è il derby, al quale le due squadre arrivano cariche al punto giusto. È vero. Tutt’e due hanno avuto problemi nelle scorse settimane. Ma, avendo vinto entrambe in quest’ultimo turno, si presentano alla sfida nella migliore condizione psicofisica.

Tu certamente lo vedrai. In televisione o sarai all’Olimpico? Non credo che Sky mi ci manderà. Sanno bene che non ce la faccio a farlo, e che potrebbe anche venirmi un coccolone...