rassegna stampa roma

“I miei primi 35 anni..e non sentirli”

(Il Romanista – D.Giannini) L’abbraccio di chi gli vuole bene, una torta, un po’ di pizza, una serata in famiglia. Quello di Francesco Totti è stato un 35esimo compleanno sereno e semplice.

Redazione

(Il Romanista - D.Giannini) L’abbraccio di chi gli vuole bene, una torta, un po’ di pizza, una serata in famiglia. Quello di Francesco Totti è stato un 35esimo compleanno sereno e semplice.

La semplicità dei grandi uomini, come lui. Anche se il capitano si sente dentro ancora l’energia di un ragazzino che ha voglia di correre dietro ad un pallone per tanto tempo. Per quanto? Perché provare a dare una risposta adesso che è ancora il più forte di tutti? Sarà Francesco a decidere. Per ora sulla sua età ci scherza su e alla folla di tifosi che fuori Trigoria si è stretta attorno a lui per festeggiarlo ha detto: «Ringrazio tutti. Se mi sento i 35 anni? No. Se giocherò altri 5 anni? No, altri 10...». E’ allegro il capitano, sta bene, è disteso, non vede l’ora di portare in alto la nuova Roma. E, certamente, a questo momento felice ha contribuito l’enorme numero di persone che gli ha fatto gli auguri. Amici, colleghi, grandi sportivi. Gente da tutto il mondo. E’ circolata anche la voce di una chiamata da parte di Franco Baldini. In realtà non si è trattato di una telefonata ma di un sms d’auguri. Un messaggio al quale Totti ha risposto ringraziando il futuro dg romanista. Serenità si diceva. Una serenità che traspare anche dalle parole che Francesco ha scritto sul suo sito internet: «Data, 27 settembre, e luogo, la città di Roma: c’è qualcuno che oggi compie 35 anni. Lo conoscete?». Una battuta, ma poi torna serio per ringraziare quelli che gli vogliono bene: «Quanti auguri che mi sono arrivati per questo compleanno!!! Parole gentili, attestati di stima, saluti calorosi e messaggi pieni d’affetto. Amici, colleghi del mondo del calcio e dello sport, persone più o meno famose... Io voglio ringraziare tutti, ogni pensiero è stato speciale. I tifosi sono sempre i migliori: sin dall’allenamento mattutino a Trigoria hanno reso più bella questa giornata con cori, striscioni per me e soprattutto con la loro presenza. Per non parlare dei tanti che mi hanno scritto qui sul sito internet o che mi seguono e mi sostengono per tutto l’anno. Cosa sarebbe uno sportivo senza di loro? E quelli giallorossi, non mi stancherò mai di dirlo, sono tifosi semplicemente unici. In questi giorni mi sento in forma e in buona condizione atletica: è strano (ma bello!) osservare e imparare come a volte il tempo non indebolisca. Al contrario mi sento temprato: anche in campo riesco a correre e pressare gli avversari più che in passato. La chiave di tutto sono gli stimoli e il desiderio: la volontà è potere, nello sport e in tutte le sfide della vita».

E il fatto che si senta così bene è la notizia migliore di tutte per i tifosi romanisti. Tutti. Compresi quelli che ieri di prima mattina hanno riempito di amore e di striscioni la via d’accesso al Fulvio Bernardini. Quelli con i quali il capitano si è fermato per alcuni minuti al termine dell’allenamento per scattare foto, firmare autografi e perfino per ascoltare al telefono gli auguri da parte della fidanzata di uno di questi. Prima, insieme ai compagni, aveva festeggiato negli spogliatoi. Niente cibi sofisticati, ma un "brunch" alla romana, con torta, biscotti, Coca Cola, aranciata, porchetta e pizza con la mortadella, che è arrivata fino alle stanze dove si stava svolgendo il cda («Chiunque è cresciuto a Roma come me è cresciuto con la pizza bianca e mortadella ed è quella che è arrivata in consiglio e anche DiBenedetto era molto contento» ha detto l’avvocato Cappelli). Una bella mangiata tra amici, prima di tornarsene a casa, alla sua famiglia, con la quale ha festeggiato in serata. In semplicità. Quella dei grandi.