rassegna stampa roma

“Ho fiducia nella Roma”

(Il Messaggero – M. Ferretti) – Tre giorni dopo Ferragosto, dieci giorni prima dell’inizio del campionato è già il momento della verità. O, se preferite, di una importante verifica.

Redazione

(Il Messaggero - M. Ferretti) - Tre giorni dopo Ferragosto, dieci giorni prima dell’inizio del campionato è già il momento della verità. O, se preferite, di una importante verifica.

Incassata la firma di Tom DiBenedetto, neo proprietario della società atteso stasera in Slovacchia, la Roma di Luis Enrique nel minuscolo (13 mila posti) ma esaurito stadio Pasienky di una calda e luminosa Bratislava sarà chiamata ad affrontare (ore 20,45) contro lo Slovan il primo esame vero della stagione. E tra i tifosi c’è grande curiosità (e forse anche un pizzico di batticuore) per vedere quale sarà la risposta della nuova squadra. Finora le cose non sono andate bene, visto che i giallorossi hanno vinto soltanto contro le squadrette e hanno rimediato tre gol (senza segnarne alcuno) contro Psg (in 45 minuti) e Valencia.

Si gioca la gara d’andata dei play off di Europa League e chi vince il doppio confronto potrà accedere alla fase a gironi: sulla carta, il pronostico è dalla parte della Roma ma quella che stasera affronterà lo Slovan, guidato da Vladimir Weiss, il ct della Slovacchia che in Sud Africa ha rimandato a casa l’Italia di Marcello Lippi, non sarà la vera Roma. A casa sono rimasti De Rossi, squalificato, Pizarro, Juan e Greco infortunati (Viviani sarà titolare). In più va detto che, al momento, la Roma, come ha sottolineato Cassetti prima di imbarcarsi per la Slovacchia, «è un cantiere aperto». Di certo, è una squadra incompleta al di là delle assenze di giornata: Luis Enrique continua a reclamare (invocare) rinforzi per ogni reparto, un difensore centrale, uno (due..) centrocampisti e una punta, ma non è stato ancora accontentato. Lo Slovan, che dopo l’ingaggio di Weiss (che dal 3-4-3 è passato al 4-4-2) è salito in testa alla classifica della Corgon Liga, il massimo campionato slovacco, sogna la grande impresa contro «il leggendario Totti» puntando sulla vena realizzativa di Sebo, 22 reti nel passato torneo. Weiss, però, dovrà fare i conti con quattro delicate squalifiche (fuori il bomber Halenar, tra gli altri) e due assenze per infortunio e tutto questo non lo aiuterà. «Spero che Totti possa giocare perchè vedere all’opera un campione fantastico come lui sarebbe un premio per tutti i nostri tifosi», ha detto Weiss, che ha aggiunto che la sua squadra è «pronta a fare l’impossibile per eliminare la Roma». Da un punto di vista atletico gli slovacchi sono in condizioni nettamente superiori agli uomini di Luis, visto che - oltre alle cinque partite di campionato - lo Slovan ha già giocato anche i preliminari di Champions League (eliminato dall’Apoel).

Luis Enrique, però, non trema. «Non so se la Roma è ancora al biberon o alle pappine ma so che sta crescendo e che, più o meno, siamo in linea con gli obiettivi di lavoro fissati all’inizio della preparazione. Io non sono assolutamente preoccupato per quanto accaduto a Valencia, dove abbiamo commesso errori individuali, o per le assenze di De Rossi e degli infortunati: la Roma, questo è vero, ha bisogno prima possibile di altri giocatori, ha bisogno di altri innesti ma io ho pazienza perchè so che operare sul mercato non è facile», il virgolettato dell’asturiano. E ancora. «Non sono particolarmente emozionato per questo debutto ufficiale sulla panchina della Roma: avverto le giuste responsabilità, quelle normali e logiche quando si deve affrontare una doppia sfida da dentro o fuori. Io ho fiducia nella mia Roma: tutta la squadra ha lavorato bene, dimostrando di credere nel nostro progetto e nel nostro calcio. Tutti, nessuno escluso, hanno dimostrato con i fatti di voler mettere alle spalle un’annata molto complicata, di voler migliorare. E questo è un dato che mi spinge all’ottimismo».