(Il Romanista - M.Macedonio) -«Lamela? Della partita di domenica – dice Gigi Proietti - ho visto il primo tempo e gli ultimi minuti della ripresa, ma un’idea del giocatore me la sono fatta, anche se si tratta di un giudizio certamente parziale.che ogni tanto tornano fuori. Sembra destino che si debba sempre soffrire.
rassegna stampa roma
“E' fortissimo, si vede subito”
(Il Romanista – M.Macedonio) – «Lamela? Della partita di domenica – dice Gigi Proietti – ho visto il primo tempo e gli ultimi minuti della ripresa, ma un’idea del giocatore me la sono fatta, anche se si tratta di un giudizio...
Cominciamo col dire che fare un gol di quel genere non è da tutti. E questo significa che c’è da ben sperare. Non ero allo stadio e non ho quindi potuto seguirne i movimenti sul terreno di gioco, ma il gol denota una qualità che certamente c’è. Quanto alla collocazione in campo, sarà il mister a stabilire come meglio utilizzarlo. So che non è sufficiente come analisi, non essendo io un tecnico ma, da tifoso, aggiungo che questo ragazzo c’ha risollevato un po’ il cuore, in un momento in cui si è ancora alla ricerca della miglior Roma. A questo proposito, trovo che la tifoseria, in generale, abbia molta più pazienza, stavolta. E come si sa, vox populi… Significa che si comincia a intravedere che si sta lavorando abbastanza seriamente. Peccato solo per quei “cali di zucchero”
Ma, nel complesso, credo che siamo sulla buona strada». «Di Lamela – racconta invece Lando Fiorini– ne parlo anche nello spettacolo di cui sto facendo le prove. Quando dico che “eravamo arrivati alla frutta…”. A parte gli scherzi, ne ho avuto un’ottima impressione. Che è ciò in cui tutti speravano. Un gran gol, il suo, e meno male che è andata così, visto anche il secondo tempo un po’ sottotono di tutta la squadra. Fammi dire una parola anche su Stekelenburg. Avevamo avuto dei dubbi su di lui nelle prime partite, e invece, mi sembra che abbia dimostrato che ci sa fare. Del resto, io vedo sempre in positivo, anche se mi manca sempre l’ ”elettricista”. Ecco, mi piacerebbe tanto vederli insieme, Lamela e Totti. Qualcuno parla del ragazzo come del futuro Francesco? Andiamoci ancora piano. Le premesse sono buone, e se Baldini e Sabatini hanno speso un sacco di soldi per lui, vuol dire che sapevano che il ragazzo aveva di queste prospettive. Vorrei tanto vedere un trio con lui, Totti e Osvaldo. La cosa bella di Erik è che rincorreva anche l’avversario. Bello anche questo suo essere tignoso, impunito, come piace a noi tifosi della Roma. E questo è importante».
«Grande esordio quello di Lamela». Parola di Maurizio Battista. «Il gol è tutta roba sua, e non lo dividesse con gli altri dieci. Il ragazzo può migliorare molto. Io ero allo stadio – continua il comico romano - ma la partita non mi ha entusiasmato. Salvo solo Lamela, per quel gesto, senza il quale la partita non si vinceva, e infatti gli ho dato 8 nella mia pagella personale (anche perché è il minuto in cui ha segnato e il numero che c’ha sulla maglia), e il portiere, a cui ho dato addirittura 9. Senza di lui si sarebbe messa male. Il resto, tolti i minuti iniziali e quelli finali, non mi ha convinto. Anche perché davanti c’avevi il Palermo, mica il Real Madrid. E fortuna che Miccoli è entrato solo alla fine, sennò potevi anche perde’ o pareggia’. E poi, ‘ndo sta scritto che devi giocare “contro” il tuo portiere. A furia di passaggi indietro, finisce che il gol lo prendi… Quanto a Lamela, m’è piaciuta la sua personalità: perché ci vuole del coraggio a tirare come ha fatto lui. Per giunta, con la tecnica. Perché mica c’ha tirato per caso. Con quell’interno piede, l’ha voluto quel tiro… Bravo, davvero bravo!».
Concorda, Massimo Wertmuller.«Il lampo di un fuoriclasse» sostiene l’attore, che di Lamela dice subito «è un buon giocatore, ma attenzione a non perdere di vista la squadra. Perché è anche importante contestualizzare. Vedo – continua Wertmuller - che si comincia già a dire “ecco, ci siamo”. Premesso che sono convinto che la Roma farà un ottimo campionato, trovo invece che ci siano ancora molte lacune, alcune antiche, come il non essere mai tranquilli. E allora dico: va bene il possesso palla. Anzi, ottimo. Puoi anche portartela a casa, la palla. Più possesso di così! Ma se non fai gol, è difficile dimostrare che serva a qualcosa. E allora, in un gruppo in cui tutti, mi sembra, si vanno ancora cercando, ecco che ti arriva Lamela. Un ragazzo che potrà tornare molto utile, perché anche senza fare paragoni – ne sento azzardare con Zidane e altri – si vede che sa giocare a pallone e i numeri li ha. E in un centrocampo con Pjanic, De Rossi e Pizarro, un Lamela più avanzato ci sta una meraviglia, soprattutto se con Totti e con chi te pare a te. Torno a dire che in una squadra in cui nessuno tira e nessuno finalizza, vivaddio che c’è uno che, diciannovenne, all’esordio, dopo 8 minuti, c’ha tirato. E come c’ha tirato! Dopodiché, attenti a non farne subito un fenomeno. Perché a diciannove anni è giusto lasciare che si diverta. Senza sovraccaricarlo di responsabilità. Perché altrimenti lo si brucia».
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