(Corriere dello Sport- R.Maida)Un consiglio, un invito, una speranza, nel giorno del ritorno in Nazionale: «Daniele De Rossi deve restare alla Roma». Il parere, molto qualificato, arriva da otto ex calciatori che si sono trovati nella condizione di dover scegliere tra la continuità e la trasgressione.
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“De Rossi firma”
(Corriere dello Sport- R.Maida) Un consiglio, un invito, una speranza, nel giorno del ritorno in Nazionale: «Daniele De Rossi deve restare alla Roma». Il parere, molto qualificato, arriva da otto ex calciatori che si sono trovati nella...
In quattro si sono fidanzati con la loro maglia, a vita o quasi: Mazzola, Antognoni, Giannini, Costacurta. Gli altri quattro hanno preso la strada opposta: Amoruso, Serena, Collovati, Manfredonia. Come vedremo, qualcuno si è anche pentito di avere cambiato. Perché se la rivoluzione affascina, a volte poi si trasforma in un rimpianto indelebile.La situazione è ormai chiara. De Rossi ha un’offerta terrificante dal Manchester City: quasi 7 milioni netti di euro all’anno. La Roma, che non può arrampicarsi lassù, ha risposto con una proposta importante: quattro milioni netti di stipendio fisso, più una serie di bonus facili che gli consentirebbero di guadagnare quasi 5 milioni. La soluzione è attesa nelle prossime ore, da un giorno all’altro, in un senso o nell’altro. Alla Roma sono ottimisti ma De Rossi non si è mai espresso. E’ ancora indeciso. Forse le parole dei suoi colleghi lo convinceranno.
Giancarlo Antognoni, 57 anni, è ormai equiparabile a un monumento di Firenze. Ha giocato nella Fiorentina dal 1972 al 1987, lasciandola soltanto a fine carriera per un’esperienza in Svizzera, al Losanna. Ecco il suo parere sul futuro di Daniele De Rossi. Sospira, perché un dubbio in questi casi è sempre legittimo: «E’ il solito dilemma, che comporta una decisione difficile. Il City è una squadra importante ma non è detto che ti porti a vincere. A Manchester stanno investendo da poco e la concorrenza inglese rimane fortissima » . E cosa farebbe Antognoni, proiettato a Trigoria nel 2011? «Fossi in lui ci penserei attentamente a lasciare la Roma, che oltretutto sta lavorando bene e ha un progetto intrigante. Daniele a Roma è una star, in un’altra società dovrebbe ripartire quasi da zero. E poi dico una cosa: io ho sposato la Fiorentina e ho avuto in cambio l’affetto della gente, avvertendolo più adesso di quando giocavo» . L’amore del popolo è qualcosa di non quantificabile: «Questa passione dei tifosi per un calciatore vale più di mille contratti».
Nicola Amoruso, 37 anni, ha appena smesso di girare l’Italia e non sa ancora se continuare, perché gli stimoli sono finiti. Ha giocato e segnato con 14 squadre diverse (12 in serie A) nella carriera. E ora, scaduto il contratto con l’Atalanta, potrebbe smettere. Lui ha stracciato contratti firmandone di nuovi. Ma se fosse in De Rossi... « De Rossi è un giocatore particolare per la Roma, come Totti. E’ è una bandiera e deve restare nella sua squadra, altrove non avrebbe la stessa importanza e lo stesso ruolo. A volte bisogna pensare a cosa si lascia, non solo ai vantaggi economici. Io ho cambiato tanto. E guardandomi indietro, mi sarebbe piaciuto legarmi a una delle squadre in cui ho giocato. Alla Reggina per esempio » . Non significa che non sia vantaggioso spostarsi, però: « No, ovviamente. Grazie alla mia carriera ho avuto la fortuna di conoscere nuovi posti e nuova gente e questo è stato un arricchimento umano» .
Sandro Mazzola, 69 anni, ha vinto tutto con l’Inter di Angelo Moratti. Ha debuttato segnando un gol giovanissimo a Torino contro la Juventus, nella partita della protesta in cui fu schierata la squadra Primavera, rimanendo all’Inter dal 1960 al 1977. Una scelta vincente. Erano altri tempi, questo è chiaro: «Io appartengo a un’altra epoca, in cui le bandiere contavano di più. Il calcio di adesso non è paragonabile a quello di allora però... » . Però qui il Baffo sorride: « Se fossi De Rossi accetterei l’offerta della Roma ». Esiste ancora il romanticismo, nel pallone divorato dai soldi: «Roma è casa sua, la Roma è la società che l’ha cresciuto, tutto questo non ha prezzo e non ha stipendio» . Mazzola chiude con una sensazione che assomiglia a una notizia: « Posso dire una cosa. Conosco abbastanza Daniele come persona e credo che firmerà. E’ romano e romanista, non avrà così tanta voglia di andarsene » .
Aldo Serena, 50 anni, conosce alla perfezione Milano e Torino, avendo giocato i derby cittadini con tutte e quattro le maglie possibili. Eppure anche lui non capirebbe un eventuale addio di De Rossi alla Roma. I tempi cambiano. «Negli anni miei - ricorda -i calciatorinon erano tanto liberi di scegliere. Ti cedevano o ti prestavano e tu, anche violentando i sentimenti, dovevi andare ». La libertà dei campioni, adesso, è dire no a un ingaggio da 7 milioni di euro a stagione:«Daniele deve pensare bene a quello che fa. Mi metto nei suoi panni e non lascerei la Roma a cuor leggero. Soprattuttoper un romano e romanista non è semplice». E comunque, niente liti:«L’importante, qualsiasi cosa succeda, è che sia una scelta condivisa, senza strappi. Devono essere d’accordo lui e la società nel separarsi. Alla fine penso che De Rossi resterà, se il mercato di Sabatini soddisferà le sueaspettative».
Giuseppe Giannini, 47 anni il 20 agosto, due giorni dopo il closing della cordata DiBenedetto, ne sa qualcosa. Lui ha scelto la Roma per sempre, lasciandola a malincuore solo nel 1996, quando il contratto era scaduto e non fu rinnovato. «Ma per me fu diverso, perché non mi fecero un’offerta per restare...» spiega con un pizzico di rimpianto Giannini, il Principe di Trigoria. De Rossi in fondo è più fortunato: «Fermo restando che la scelta è soggettiva e non sarà semplice, io ricordo che quando arrivavano proposte nemmeno mi mettevo a parlare. Dicevo no senza ascoltare l’offerta economica. Alla fine credo che anche per Daniele prevarrà la passione per la Roma » . Anche se... «Bisogna valutare bene da una parte e dall’altra. Anche la Roma potrebbe fare cassa e reinvestire i soldi incassati dalla cessione. L’operazione è importante sia per il giocatore che per la società. Una cosa è sicura: De Rossi deve rimanere. Ma solo se è motivato e determinato» .
Fulvio Collovati, 54 anni, passò dal Milan all’Inter nel 1982, a ridosso del Mundial vinto in Spagna da protagonista. Fu un addio molto tormentato e contestato. Bisogna fare una distinzione tra le due storie? «Sicuramente. Quando lasciai il Milan c’era un problema completamente diverso: sette anni, sette presidenti. C’era molta instabilità. Non è questo il caso della Roma, che ha una nuova società e un progetto intrigante» . E poi i salari sono un po’ diversi rispetto agli Anni Ottanta: « Ormai i calciatori guadagnano tantissimo. La differenza delle cifre non fa cambiare la vita a un campione come De Rossi. Se il cuore gli dice Roma, Daniele deve dire Roma. E io se fossi in lui resterei alla Roma. Capisco l’opportunità economica e la tentazione del Manchester City ma non sono solo i soldi a fare la felicità. E poi chi dice che andando in Inghilterra riuscirebbe a vincere di più?» .
Alessandro Billy Costacurta, 45 anni, di cui venti passati a vincere nel Milan ( 1987- 2007), non ha mai nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di abbandonare il suo mondo. E come Paolo Maldini, è entrato nel mito rossonero. De Rossi, come Totti, potrebbe essere la risposta romanista. Si può, Costacurta? «Per me Daniele non deve avere dubbi: rimanga alla Roma. E’ più bello e più difficile diventare grandi a casa propria. Parlando di Roma, mi viene in mente il percorso di Totti. Francesco avrebbe sicuramente vinto di più, magari avrebbe conquistato anche il Pallone d’Oro se fosse andato al Real Madrid o in un club di quel livello, ma accettando di legarsi a vita alla Roma è diventato un simbolo» . Certe cose succedono solo in certi ambienti: «Al Milan, oltre a me, c’è Paolo Maldini ad aver rinunciato tante volte a tanti soldi. Andare all’estero per certi versi è più facile, perché ti toglie responsabilità. Ma la gioia di essere felici nella propria squadra è incomparabile » .
Lionello Manfredonia, 54 anni, è stato il più trasgressivo di tutti. Ha lasciato la Lazio per la Juventus e poi si è trasferito alla Roma, spaccando in due la Curva Sud: quelli che non lo volevano avrebbero contestato a lungo il presidente Dino Viola. Si è pentito, 26 anni dopo: «Se tornassi indietro non farei più questa scelta. Avrei preferito giocare sempre nella stessa squadra, che fosse la Lazio, la Juve o la Roma. Oppure andare all’estero. Ma all’epoca non si usava. La situazione di De Rossi è molto diversa rispetto alla mia » . Nessuno griderebbe allo scandalo, cioè: «Daniele farebbe una scelta di vita, senza tradire nessuno. Sbaglierebbe se andasse alla Lazio o alla Juve. Ma se accettasse il Manchester City credo che non ci sarebbe niente di male, anche se la Roma a quanto si dice gli ha fatto una proposta contrattuale importante. Non so cosa deciderà De Rossi alla fine. Spero che in ogni caso prenda la decisione più azzeccata per il suo futuro » .
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