rassegna stampa roma
“Da un grande club a un altro. Viva la Roma”
(Il Romanista – D. Giannini) «Viva la Roma». Ore 21.25 Bojan sbarca a Fiumicino da giocatore giallorosso. Il giorno tanto atteso da lui, che da tempo smaniava per cominciare la sua nuova avventura, e dai tifosi giallorossi è finalmente...
(Il Romanista – D. Giannini) «Viva la Roma». Ore 21.25 Bojan sbarca a Fiumicino da giocatore giallorosso. Il giorno tanto atteso da lui, che da tempo smaniava per cominciare la sua nuova avventura, e dai tifosi giallorossi è finalmente
arrivato.
L’attaccante spagnolo di origini serbe si è presentato con indosso un giubbetto bianco, ha messo al collo una sciarpa giallorossa che gli hanno dato alcuni dei tanti tifosi presenti, poi ha preso un’uscita secondaria e ha lasciato l’aeroporto. Oggi sosterrà le visite mediche e nel pomeriggio volerà alla volta di Riscone per unirsi ai suoi nuovi compagni. La sua giornata si è conclusa così, ma era iniziata molto presto con il comunicato con il quale il Barça ufficializzava la cessione del giocatore e i termini dell’operazione.
«Il Barcellona e la Roma hanno raggiunto un accordo per il trasferimento di Bojan Krkic per 12 milioni di euro – si leggeva -. Il giocatore faràuna conferenza stampa d’addio alle13:30 al Camp Nou. L’esborso del club italiano sarà di 12 milioni di euro, in cui è inclusa una clausola di riscatto obbligatoria,che il Barcellona eserciterà alla fine della stagione 2012/2013, dal costo di 13 milioni di euro. Questo riacquisto può essere bloccato dalla Roma,ma in questo caso il costo totale del trasferimento sarebbe di 40 milioni di euro». Insomma, il club giallorosso avrà a disposizione un grande talento per due anni e al termine di questo arco di tempo avrà indietro in milione di euro in più di quelli sborsati. Se poi vorrà tenere il giocatore, potrà farlo mettendo sul piatto altri 28 milioni di euro. Non pochi,ma se lo farà vorrà dire che nel frattempo Bojan sarà diventato un campionissimo. Tra l’annuncio ufficiale e l’arrivo a Roma c’è stata, come annunciato dal club catalano, la conferenza stampa con cui il giocatore ha salutato la società e i tifosi che sono stati suoi praticamente per tutta la sua vita. Una conferenza in cui tra un momento di commozione e l’altro (particolarmente toccante l’abbraccio con Puyol e Xavi, ma Bojan non ha salutato solo loro, bensì uno ad uno quelli che lavorano nel centro sportivo del Barça) ha spiegato che il suo addio è ovviamente legato al fatto che Guardiola lo ha utilizzato davvero poco. «Come tifoso del Barcellona, credo che Pep sia il miglior allenatore che il Barcellona possa avere e lo ha dimostrato. Però ci sono state cose con cui non sono stato d’accordo». E ancora:«Voglio continuare ad essere felice giocando a pallone. Ho vent’anni e tanta voglia di dimostrare quello che non sono riuscito a dimostrare qui. Nel mio piccolo ho avuto modo di vincere col Barcellona. Tornare qui? Non lo so, non dipenderà da me soltanto. Sarò sempre del Barcellona e sono molto triste di andare via. D’altro canto però sono molto felice di andare alla Roma che ha dimostrato molto interesse per me in questi mesi e mi ha conquistato. Spero di ricambiarli sul campo. Viva il Barca e viva la Roma!».
Fa male lasciare il Barcellona? Sono qui da dodici anni, è stata un’esperienza
di alto livello. Negli ultimi tempi non mi è stata data molta fiducia per dimostrare quello che valgo. Mi considero però un privilegiato per aver giocato nel Barça, che è diventata la migliore squadra del mondo.
Quali sono le ragioni della tua
partenza?
Quello che voglio è essere di nuovo felice con il calcio. Ho soltanto vent’anni e sono desideroso di dimostrare quello che qui non ho potuto fare. Nel mio piccolo ho avuto modo di vincere con il Barcellona, ora per ragioni specifiche non posso rimanere. Non so se tornerò,non dipende solo da me.
Come consideri questa scelta, giusta
o sbagliata?
Giusta o sbagliata, la realtà è che lascio Barcellona. Ci sono stati momenti difficili,ma non sono dipesi da me, io sono solo un giocatore. Ho giocato meno quest’anno, giusto o non giusto la mia situazione è questa.
Non aver giocato la finale di Champions a Wembley ha influito sulla tua decisione? In molti casi non c’è stata lealtà nei miei confronti e questo è stato uno dei motivi per cui ho deciso di andare via. Lealtà è mancata soprattutto nella finale di Londra: è stato bellissimo vincere la coppa, ma mi ha fatto male non giocare. E’ la seconda volta che ho il privilegio di essere lì, in finale, ma allo stesso tempo è anche un dolore.
Guardiola ha riconosciuto di aver sbagliato a concederti pochi minuti. Ci hai parlato?
Sì, ci ho parlato. Mi diceva di allenarmi bene per poter giocare. Io mi allenavo bene, ma non giocavo lo stesso. Le cose non erano molto chiare tra noi. Dopo la finale di Champions non ci ho parlato, è stata una mia decisione.
Come descriveresti il tuo rapporto con Guardiola?
Da membro del club, credo che Pep sia il migliore allenatore che il Barcellona possa avere, e lo ha dimostrato. Però ci sono state molte cose su cui non mi sono trovato d’accordo con lui.
Sembra che la tua partenza sia strettamente legata al rapporto con Guardiola…
Non voglio fare polemiche con l’allenatore. Quello che è successo, è successo. Non ho giocato la finale di Champions, ma ormai non importa. Non voglio parlare solo del Pep, vado via per molti motivi. Sono stati quattro anni belli, ma ho anche sofferto. Ero l’uomo più felice del mondo per essere stato dodici anni in questo club, di cui quattro in prima squadra. Durante l’ultimo anno, però, non ho capito molte decisioni. Ci sono stati giorni in cui non mi sentivo bene con me stesso, ero preoccupato.
Hai fatto anche autocritica?
Certo, è dipeso anche da me. Quest’anno in alcuni frangenti forse non sono stato in ottima forma. Però, anche se avessi attraversato un gran momento, non avrei avuto la possibilità di giocare. Ho vent’anni e ho sofferto per questa situazione, quindi nei pochi minuti in cui ho giocato, probabilmente, non sono entrato in campo con la giusta convinzione.
Il tuo futuro era legato a quello di
Sanchez?
Non mi sono preoccupato troppo del resto, volevo una soluzione al mio problema. Fino a quando la trattativa per Sanchez non è stata chiusa ho aspettato. Non è stato piacevole, ma ora sono felice.
La clausola di riacquisto inserita dal
Barcellona è una certezza sul tuo
ritorno in Spagna?
Mi muovo da un grande club a un altro: entrambi sono interessati a fare bene in futuro. Ora non posso pensare a quello che succederà l’anno prossimo. Nel mondo del calcio muta tutto. Il mio obiettivo è quello di andare a Roma e tornare a godermi il calcio, poi le cose si evolvono, vedremo cosa succederà.
Che cosa ti mancherà?
Molte cose: i compagni, la città e giocare al Camp Nou per difendere la maglia che ho sempre indossato. Ma spero di tornare ad essere felice a Roma. L’anno scorso ho perso del tempo.
Un tuo messaggio finale… Barcellona sarà sempre nel mio cuore.Mi dispiace andare via, ma sono moltofelice di andare alla Roma, che si è interessatamolto a me durante questo mesee ha già vinto un pezzo del mio cuore. Spero di ripagare sul campo la fiducia dimostratami. Viva il Barça e viva la Roma!
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