(Il Messaggero) Dopo Stefano Mauri, è il turno di Fernando Muslera. Pure il portiere dal ritiro della sua nazionale ritorna a parlare della sconfitta con la Roma e delle critiche post-derby.
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“Colpa mia, non del laser”
(Il Messaggero) Dopo Stefano Mauri, è il turno di Fernando Muslera. Pure il portiere dal ritiro della sua nazionale ritorna a parlare della sconfitta con la Roma e delle critiche post-derby.
L’estremo difensore della Lazio, però, che parla per la prima volta dopo la sconfitta coi giallorossi, ai microfoni di Sky usa altri toni rispetto al compagno di squadra e parte dalla punizione-gol di Francesco Totti. Il biancoceleste non cerca scuse e quasi se la prende con se stesso: «In occasione di quella punizione non sono stato disturbato dal laser. L’avevo percepito prima, ma in quella circostanza non ho visto la palla perché ero coperto dalle otto gambe che c’erano in barriera. Non ho avuto il tempo di reagire e basta, questa è la semplice verità». Sincerità e spontaneità. Le doti di Fernando, oltre a quelle di essere un ottimo portiere, spesso e ingiustamente bistrattato. E pensare che il laser ha creato qualche polemica per diversi giorni, ma è lo stesso Muslera, a distanza di un paio di settimane, a voler spegnere il focolaio e voler ripartire. Per quanto riguarda le critiche che gli sono piovute addosso dopo quella partita in principal modo quasi non se la prende e quasi le accetta: «A nessuno piace prendere gli insulti della gente, ma l’ambiente di Roma è così. C’è chi ti critica in un modo, chi in un altro, ma poi passa, si va oltre. Dispiace aver fatto male in un match così importante come quello con la Roma, mi spiace tanto per i nostri tifosi, ma è pur vero che sbaglia solo chi non fa nulla. Noi siamo essere umani e come tali a volte commettiamo errori. Ora lotterò fino alla fine per conquistare la Champions, è il nostro sogno».
Fernando Muslera che si trova a Tallin in Estonia con l’Uruguay sembra voler chiedere pazienza e allo stesso tempo sostegno all’intero ambiente per queste ultime otto partite di campionato: «Rispetto alla scorsa stagione stiamo facendo grandissime cose. Poi è normale perdere ogni tanto, non possiamo certo vincerle tutte. Quello che conta è l’obiettivo finale, noi vogliamo raggiungere la Champions, è il nostro sogno e il nostro vero obiettivo, ma sarebbe positivo anche arrivare in Europa League. Sarebbe lo stesso una grande cosa, non rappresenterebbe una delusione». Sulla volata finale il portiere della Lazio pare aver molta fiducia, tanto da credere parecchio nelle potenzialità della sua squadra e dei suoi compagni: «Abbiamo qualcosa in più rispetto agli altri dal punto di vista della mentalità, quella che serve per superare i momenti di difficoltà. L’abbiamo dimostrato dopo il derby, battendo il Cesena. Udinese e Roma stanno facendo bene, ma i cali sono sempre dietro l’angolo. Noi il nostro l’abbiamo superato...».
L’ottimismo di Fernando è l’aver visto il compagno e amico per la pelle Mauro Zarate in gran spolvero nell’ultima partita: «Non credo che sia arrabbiato, forse è scontento del fatto che la sua stagione non sia andata proprio al meglio. Lui è molto importante per noi, ora si sente bene, vuole continuare a segnare. Sarebbe spettacolare se continuasse sempre cosi».
L’ultima battuta che proprio non poteva mancare è sul rinnovo di contratto, pronto (e quasi firmato del tutto) da questa estate. I problemi non sono di natura economica sull’ingaggio di Muslera, ma tra Lotito e Daniel Fonseca il manager e amico del portiere: «Se resto alla Lazio? Di sicuro nella vita non c’è nulla, alla società ho sempre fatto sapere che voglio restare a Roma, ma mancano ancora dei piccoli dettagli da sistemare. Spero si possano chiarire il prima possibile, ne torneremo a parlare a giugno».
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