(Il Romanista - C.Zucchelli) L’espulsione del derby proprio non gli era andata giù. Anche se a parole aveva sempre mantenuto toni misurati, Simon Kjaer non vedeva l’ora di tornare a giocare.
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“Che bello rientrare!”
Complice un problema muscolare, ha dovuto rinviare il ritorno in campo e dal 16 ottobre, sera di Lazio-Roma, ha ritrovato il suo posto al centro della difesa soltanto domenica scorsa contro il Lecce. Nell’insieme la coppia formata da lui e Heinze è andata bene anche se adesso, contro avversari che si chiamano Di Natale, Jovetic, Matri oppure Cavani, arriveranno test ben più probanti. E lui, al sito del Midtjylland (la sua prima squadra professionistica nella stagione 2007-2008) si dice pronto. Guardando al futuro con ottimismo, Kjaer spiega: «Adesso ci aspetta una striscia di quattro partite contro squadre molto forti come Udinese, Fiorentina, Juventus e Napoli. Se riuscissimo a ottenere 7 o 9 punti dopo questi incontri, penso che ci troveremo in una buona posizione di classifica. Una posizione che compete a un grande club come la Roma».
Un club che Kjaer, forzando in prima persona la mano col Wolfsburg per il prestito a fine agosto, ha fortemente voluto. D’altronde, come ha raccontato in un’intervista al Romanista, non ha avuto molti dubbi quando gli è stata sottoposta la possibilità di trasferirsi: «E’ stato strano, perché con Magath ho parlato un paio di volte e di fronte a me diceva cose buone sul mio conto. Poi un giorno sono arrivato e c’erano due nuovi difensori centrali. Dopo l’allenamento mi ha detto “trovati un’altra squadra o ti metto in tribuna”. Poi, per fortuna è arrivata la Roma col suo progetto». Un progetto per ora annulare visto che la società dovrà decidere se riscattarlo e lui, che non ha alcuna intenzione di tornare in Germania, vuol dare il massimo per non precludersi alcuna possibilità. Il modo è uno solo: lavorare giorno dopo giorno e poi chi vivrà vedrà. Meglio raccontare il rientro in campo: «Le cose sono andate alla grande. Abbiamo vinto e questa è la cosa più importante: per me è stato bello tornare in campo dopo essere rimasto fuori per infortunio. È stata una bella vittoria e potevamo fare ancora meglio. Abbiamo avuto la possibilità di vincere anche 5-1 o 6-1».
Vero, come è vero anche che dopo il gol di Bertolacci è riaffiorata la paura del pareggio-beffa: «E’ stato casuale. Né io né Heinze potevamo fare qualcosa per impedirlo », ha concluso il difensore danese prima di scendere in campo per l’allenamento. Allenamento piuttosto blando per lui come per gli altri titolari di domenica sera. Con Burdisso out per tutta la stagione e Juan non al meglio, al Friuli domenica dovrebbe toccare di nuovo a lui e Heinze guidare la difesa. Con la speranza che possano arrivare i primi tre punti di quei «7 o 9» che potrebbero «portare in alto la Roma».
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