(Il Messaggero - S.Carina) Soddisfatto ma con moderazione. La Roma vince, sale in classifica ma Luis Enrique non si accontenta.
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“Brava Roma”
(Il Messaggero – S.Carina) Soddisfatto ma con moderazione. La Roma vince, sale in classifica ma Luis Enrique non si accontenta.
«Ho visto maggiore attenzione – rivela il tecnico - Soprattutto quando siamo rientrati in campo dopo l’intervallo. Abbiamo iniziato benissimo la ripresa ma è mancato un po’ il possesso di palla. Dobbiamo ancora imparare quando andare in verticale e quando in orizzontale. È una situazione normale, che conosciamo e che cerco di far capire ai calciatori. Ma l’atteggiamento giusto c’è. Siamo in crescita».
E soprattutto a ridosso delle prime posizioni in campionato: «La classifica? I numeri non mi interessano. Ovviamente è meglio vedere la Roma con 11 punti piuttosto che con 10. Vediamo adesso cosa succede: mercoledì affronteremo il Genoa e i rossoblù contro la Juventus mi hanno fatto una grande impressione». Contento, dunque, ma non troppo. La sofferenza nel finale, ad esempio, non gli è andata proprio giù: «Vi assicuro che non voglio soffrire come è accaduto anche contro il Palermo. I tifosi forse sono abituati ma io no. Non voglio finire le partite così». Della serie: le gare vanno chiuse prima. Intanto la Roma dà qualche segnale di miglioramento: «Quando finirà la stagione vi dirò se sono stato capace di farvi vedere il calcio che voglio. Siamo migliorati nell’atteggiamento, questo significa che i calciatori hanno voglia di fare qualcosa e questo per me è già sufficiente. Nella prima parte di gara abbiamo giocato meglio rispetto al derby. Il Palermo è una squadra molto forte con giocatori di livello altissimo. Siamo stati più corti e compatti. Nella ripresa, invece, all’inizio siamo partiti bene ma alla fine abbiamo sofferto per errori facili nel possesso di palla».
Anche ieri non sono mancate le sorprese in formazione, la nona diversa in altrettante gare ufficiali. Sinora sono 23 i calciatori utilizzati solo in campionato. Se non è un record, poco ci manca: «Se faccio così vuol dire che è nella mia mentalità – replica convinto - Abbiamo 29 giocatori: è positivo perché i tifosi possono vedere tutti i giocatori. Non dobbiamo perdere palla in maniera stupida e ridicola». Spiega il motivo per il quale ha schierato tre registi: «Di fronte c’era una grande squadra che ha una qualità molto interessante. Volevo avere il possesso palla per non incassare azioni da gol ma è stato impossibile e così abbiamo sofferto». Menzione finale per Stekelenburg:«Maarten aveva necessità di una buona prova, è importante per il suo morale. Sono contento per lui, è stato bravissimo ma lo abbiamo preso proprio per questo motivo».
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