rassegna stampa roma

“Abbiamo rifiutato 70 milioni per De Rossi”

(repubblica.it – M.Pinci) Per una giornata, il centro sportivo della Borghesiana è un po’ più vicino a Trigoria. Più dei 27 chilometri che separano i due centri sportivi, hanno potuto le gambe di Osvaldo e De Rossi, trapiantati dalla...

Redazione

(repubblica.it – M.Pinci) Per una giornata, il centro sportivo della Borghesiana è un po' più vicino a Trigoria. Più dei 27 chilometri che separano i due centri sportivi, hanno potuto le gambe di Osvaldo e De Rossi, trapiantati dalla residenza romanista al feudo azzurro.

Anche senza la fascia la braccio del centrocampista, infatti, domani la nazionale Italiana avrà una forte componente romanista: l'Olimpico, il regista di Ostia e l'oriundo voluto nella capitale da Luis Enrique.  OSVALDO: "SENZA L'ESPANYOL NON SAREI QUI" - Sotto il sole della Borghesiana, il ct Prandelli li ha schierati uno al fianco dell'altro, prima di annunciare entrambi nell'undici che partirà dal primo minuto contro l'Uruguay domani sera all'Olimpico. Il debutto dal primo minuto, per Osvaldo, con la maglia azzurra: "Sono molto contento, speriamo davvero vada tutto bene", l'augurio dell'attaccante argentino. "Sì, argentino, ma anche italiano", tiene a specificare "Dani", come lo chiama Luis a Trigoria e, da qualche giorno, anche Prandelli. Che, da lui, si aspetta soprattutto "che riesca a trovare la giusta distanza con Balotelli e con i centrocampisti, oltre che essere il primo a dare una mano in fase difensiva". Osvaldo lo sa: "Qui i meccanismi sono oleati, devo inserirmi negli schemi, la squadra gioca a memoria, spero di farlo bene", ammette. Nessun paragone, invece, con Cavani e Suarez, stelle dell'Uruguay che affronterà da avversario: "Se sono qui qualcosa di buono l'ho fatto anche io", rivendica con orgoglio. E il merito di questa convocazione? Luis Enrique, ma non solo. "Ringrazio il mister, ma non dimentico l'Espanyol: è senza di loro che oggi non sarei con questa nazionale". Domani, sul campo, l'occasione per meritarla.

ECCO DIBENEDETTO - Se Osvaldo dalla nazionale non pensa alla Roma, Borriello ha accolto a Trigoria la piccola Intisar, una bimba di Gaza vittima di torture e colpita dal Cancro, che ha sconfitto nei due anni in Italia. Non serve parlare di rivoluzione culturale per raccontare gesti così. In attesa di DiBenedetto, in arrivo domani nella capitale, è sbarcato a Roma Mark Pannes, il manager scelto dal gruppo Usa per sviluppare gli aspetti commerciali, dallo stadio al marchio. Tra gli incontri del presidente, però, non è attualmente previsto quello con Alemanno per tornare sulla questione stadio: il sindaco verrà invitato a Trigoria soltanto quando sarà pronto il piano d'investimento dei soci americani, e non solo le attuali bozze in fase embrionale. Mentre negli States il lavoro continua, a Roma il presidente è atteso da una serie di incontri istituzionali, e da un paio di presentazioni: dalla conferenza "Roma Europea", alla nomina come Cavaliere della Roma, dell'omonima associazione. In mezzo, forse già domani, la firma per la risoluzione dell'accordo tra Soccer Sas e Rai per la produzione di Roma ChannelCONTI: "DE ROSSI RESTA, RIFIUTAMMO 70 MILIONI" - Ma da qui a domenica, Mr Tom potrebbe anche avere il piacere di annunciare un'altra firma, la più attesa: quella di Daniele De Rossi. Accordo a un passo sulla base di 5 milioni, con premi a rendimento, a risultati e a convocazioni in nazionale che lo porteranno ben sopra la soglia, avvicinandolo alle proposte milionarie del City di Mancini. Uno sforzo straordinario per la Roma, che sosterrà così il più importante esborso della sua storia per l'ingaggio di un giocatore. Della firma non ha dubbi neanche Bruno Conti, responsabile del settore giovanile della Roma e grande amico sia di Daniele che del Padre Alberto, allenatore della Primavera: "Resta a Roma - ha detto a Radio Manà Manà - che possa andare via è il mio ultimo pensiero. Una volta il Chelsea offrì 70 milioni, ma Rosella Sensi rifiutò". Tenerlo, adesso, ne costerà alla Roma almeno 40 lordi complessivi, più tutti i bonus. A Trigoria, sono convinti, ne vale la pena.