(Il Romanista - D. Galli) - "Abbiamo dei contatti, ma il problema è che in questo momento non è proprio il massimo della vita investire in Italia". La Cina è lontana, molto più lontana, di quanto si pensasse.
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“Abbiamo dei contatti in Asia”
(Il Romanista – D. Galli) – “Abbiamo dei contatti, ma il problema è che in questo momento non è proprio il massimo della vita investire in Italia”. La Cina è lontana, molto più lontana, di quanto si pensasse.
È il vicedirettore generale di Unicredit, Paolo Fiorentino, a smorzare l’eventuale interesse di un presunto interlocutore (cinese, nelle speranze della banca) per l’As Roma. O meglio: per il 20% dell’As Roma, la metà della partecipazione detenuta da Piazza Cordusio nella holding che controlla il club. Dice Fiorentino: «Abbiamo dei contatti, ma il problema è che in questo momento non è proprio il massimo della vita investire in Italia». Per ora, la locomotiva cinese è un puro e semplice obiettivo di massima. «Se dovessi disegnare un profilo ideale di investitore per la Roma, vorrei qualcuno che ha interessi in Asia», aggiunge. Le parole del manager avvalorano, dunque, quello che da mesi sostengono fonti interne alla banca: con la Cina non c’è nulla. Nulla di concreto. Guai a parlare di trattative, ok. Ma guai, avvisavano le fonti, anche a parlare di qualcosa che anche solo assomigli alla parola trattative. Per contatti, spiegavano, si può tranquillamente pensare che durante una conversazione tra Fiorentino e un rappresentante - tanto per fare un nome mai smentito - della China Investment Corporation, si sia parlato anche dell’As Roma.
Di concreto c’è l’intenzione di Unicredit di cedere il 20%. Ma solo il 20%. La banca non ha infatti intenzione di dismettere (per ora) l’intera quota. L’ingresso di un nuovo partner nella holding per il 60% americana e per il 40% della banca potrebbe peraltro essere funzionale alla costruzione del nuovo stadio di proprietà. Un tema, questo, che sarà affrontato da DiBenedetto al momento del suo ritorno in Italia. Mr. Tom dovrebbe atterrare a Fiumicino il 5 dicembre, dopo la partita con la Fiorentina. Dovrebbe restare nella Capitale anche dopo la sfida con la Juve. Incontrerà sicuramente qualche soggetto interessato, appunto, alla costruzione dello stadio. Sarà un processo lento, ma solo perché l’argomento merita di essere affrontato con estrema attenzione. La selezione dell’area sarà curata da una società specializzata. Nessuna delle aree finora menzionate, dalla Massimina a Tor di Valle, passando per La Rustica e Tor Vergata, è stata ancora scelta. Visionate sì, però. DiBenedetto ha incontrato sicuramente l’immobiliarista Sergio Scarpellini (vedi alla voce Massimina). Incontri. Contatti. Per le trattative, qui come per la Cina, c’è ancora tempo.
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