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“A Novara penso al Liverpool”

(Corriere dello Sport- R. Maida) – Storia di un rigore fantasma. Un mistero mai chiarito in 27 anni: chi avrebbe calciato il quinto tiro della Roma nella finale di Coppa Campioni contro il Liverpool?

Redazione

(Corriere dello Sport- R. Maida) - Storia di un rigore fantasma. Un mistero mai chiarito in 27 anni: chi avrebbe calciato il quinto tiro della Roma nella finale di Coppa Campioni contro il Liverpool?

Nils Liedholm ha sempre risposto con il suo enigmatico sorriso: "Strukelj". Perché l'allenatore aveva deciso così. Ma Odoacre Chierico, nel corso del documentario dedicato alla vita di Agostino Di Bartolomei ha rivelato: "ero nei cinque rigoristi designati. Con Agostini, Righetti, Conti e Graziani". Qualcosa non torna. Mark Tullio Strukelj, oggi allenatore in seconda del Novara, proprio nella settimana della sfida alla "sua" Roma racconta cosa accadde davvero in quei minuti impazziti del 30 maggio 1984. "Liedholm mi aveva scelto. Ma Pruzzo andò dall'allenatore e gli disse che non era giusto dare questa responsabilità a un ragazzo di 21 anni. E così si decise che sarei stato il sesto." Nel caso si fosse arrivati ai rigori a oltranza, quindi, sarebbe toccato a lui. Non prima. Purtroppo per la Roma, dopo gli errori di Conti e Graziani non fu necessario neanche il quinto tiro. E la coppa andrò al Liverpool.

 

STRANO EX - Adesso Strukelj, da una vita vice di Tesser ("mi ha preso dal settore giovanile della Triestina") sogna di far disperare la Roma da avversario. "Ma per me è una partita normale, non voglio fare l'ipocrita" dice "ho uno splendido ricordo di quella stagione 1983-1984 in cui mancò solo la ciliegina della Coppa dei Campioni. Ma io sono triestino e sono rimasto solo un anno alla Roma". Pescato come? "Liedholm mi aveva pescato in serie B e mi scelse dopo lo scudetto". Nella famosa finale all'Olimpico entrò ai supplementari al posto di Cerezo. "Una delusione enorme, eravamo forse troppo convinti di vincere, sia noi che i tifosi. Invece festeggiarono gli altri. Non posso dimenticare il rientro negli spogliatoi e il silenzio assoluto." Qualche giocatore se la prese con Falcao e il rifiuto di tirare quel rigore: "E' vero. Però io credo che in quei momenti il talento conti fino a un certo punto. Da tecnico dico che se un giocatore non se la sente, è meglio che non calci. Io me la sentivo e diedi la mia disponibilità. Non sono mai stato un rigorista ma sono una persona fredda".

DIFFICOLTA' - Fa freddo anche per la Roma di Luis Enrique, a -8 dalla Juventus prima in classifica. In un'intervista a Manà Manà Sport, ieri Strukelj ha parlato della partita di sabato prossimo: "Per noi sarà difficilissimo fare risultato, la Roma è una squadra organizzata che mi ha colpito da subito per la padronanza del gioco. Per batterla dovremo sfruttare gli spazi che concede, con un po' di fortuna. Ma a prescindere da come andrà questa gara, sono sicuro che a lungo termine l'idea di calcio delle squadra funzionerà. Mi piace la filosofia di Luis Enrique.