rassegna stampa roma

Pugni, gol e tracollo. La Roma scompare

(La Stampa – G.Buccheri) – Forse sarebbe stato meglio se il calo di tensione dei riflettori dell’avveniristico stadio di Donetsk si fosse trasformato in un black-out totale e non di soli due minuti.

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(La Stampa - G.Buccheri) - Forse sarebbe stato meglio se il calo di tensione dei riflettori dell'avveniristico stadio di Donetsk si fosse trasformato in un black-out totale e non di soli due minuti.

La luce è tornato ad illuminare lo Shakhtar di Lucescu (mai prima gli ucraini erano sbarcati ai quarti di Champions) e ha mostrato all’Europa intera lo stato confusionale di una Roma dove ogni cosa è andata fuori posto. Doveva essere la notte dell’impresa, almeno tentata, dopo il 2 a 3 dell’Olimpico di metà febbraio. Si è rivelata la sfida da cancellare al più presto dalla storia giallorossa perché, la brutta figura di Donetsk, va in archivio con il pieno di svolte pericolose. Nel viaggio in Ucraina della truppa dell’esordiente Montella (per l'Aeroplanino mai fino a ieri un palcoscenico fuori confine) c’è l’amnesia di Borriello, tanto veloce nell’impossessarsi del dischetto, tanto ingenuo da mandare il pallone fra i guantoni del portiere di casa: un rigore, fallito banalmente, che, se realizzato, avrebbe immediatamente rimesso in linea di galleggiamento una Roma «ferita» dal vantaggio dello Shakhtar con un colpo di tacco, quasi non voluto, di Hubschman.

Ma, nella tappa al gelo - meno dieci la temperatura - c’è molto di più di un tiro sbagliato. La Roma dei nervi tesi, degli atteggiamenti da condannare e della fragilità negli umori, è quella che vede Mexes macchiarsi di due cartellini gialli nel giro di pochi minuti per finire negli spogliatoi inseguito dal cartellino rosso quando al sipario manca più di un tempo. La lista degli orrori va avanti perché il punto di non ritorno lo tocca Daniele De Rossi. Motivo? Un pugno in pieno volto al capitano ucraino Srna che lo stava ubriacando a suon di finte: l’arbitro non vede, anzi ammonisce per proteste il giocatore simbolo dello Shakhtar, ma per il giallorosso, inevitabile, scatterà la prova televisiva. Difficile anticipare la sentenza della Commissione disciplinare dell’Uefa, ma per il centrocampista della Roma peseranno i precedenti. Il colpo proibito di De Rossi ha riportato alla mente quanto fatto dal ragazzo di Ostia ai Mondiali del 2006 (gomitata in faccia all’americano McBride) senza contare la protesta degli ucraini che avevano già presentato ricorso per l’utilizzo della prova tv dopo la sfida di andata perché, per loro, lo stesso De Rossi aveva innescato un duello rusticano con Chygrynski (l’Uefa ha respinto la richiesta del club di Donetsk). Lucescu alza le braccia al cielo ed entra nella storia. Quella giallorossa, di storia, verrà riscritta fra una settimana quando, a Trigoria, arriveranno gli americani. Intanto, il buio più totale. Nella ripresa lo Shakhtar si diverte, va prima sul 2 a 0 con una magia di William, poi sul triplo vantaggio con Eduardo e lascia alla Roma un’immagine mai così sbiadita. Totti non ha partecipato.