(repubblica.it - M. Pinci) - Dietro Totti, il nulla. Questa la fotografia restituita dalle prime 48 ore di vita (sportiva) della nuova Roma, dove gli uomini per comporre la prima linea del 4-3-3 che ha in mente Luis Enrique
rassegna stampa roma
Problema attacco. Dietro Totti nessuno
(repubblica.it – M. Pinci) – Dietro Totti, il nulla. Questa la fotografia restituita dalle prime 48 ore di vita (sportiva) della nuova Roma, dove gli uomini per comporre la prima linea del 4-3-3 che ha in mente Luis Enrique
- ripartito da Roma ieri sera - e di cui ha parlato anche con Sabatini nel corso delle riunioni tecniche delle ultime ore, sono ancora tutti da scegliere. Soprattutto perché, tra quelli che ci sono, nessuno sembra certo di restare. Anzi.
VUCINIC: SABATINI INCONTRA L'AGENTE - Portiere affidabile, due terzini di spinta, un centrocampo più robusto e un attacco che ruoterà intorno a Totti e a due punte laterali. Proprio questi ultimi due tasselli, al momento, rappresentano l'interrogativo più grande con cui Sabatini dovrà scontrarsi per costruire la squadra. Se le inquietudini di Menez hanno pregiudicato il suo futuro romanista fin dalle settimane finali dello scorso campionato (a marzo fu lui stesso a dire alla Roma che in estate le strade si sarebbero divise e che avrebbe portato una proposta dall'Arsenal), negli ultimi giorni i pensieri maligni si sono addensati su altri nomi: quelli di Borriello e Vucinic. Oggi Alessandro Lucci, agente del montenegrino, incontra Walter Sabatini: vertice in programma da tempo. "Mi devo confrontare con lui perché ho colto qualche disagio", aveva anticipato venerdì il neo ds, alludendo alla posizione in campo del giocatore. Disagio estendibile, in realtà, alle sensazioni del giocatore verso un ambiente da cui si è sentito ferito in più d'una occasione. Ultima, i fischi piovuti sulla sua testa dall'Olimpico nell'ultima giornata di campionato, tanto simili a un addio. Che nella sua testa l'idea di lasciare la capitale sia quasi un obbligo verso se stesso e la propria famiglia (vittima come lui di insulti gravissimi), è ormai chiaro. Gli sforzi del direttore sportivo, però, sono indirizzati verso il tentativo di riconciliazione, magari promuovendo un contatto diretto con il giocatore. Resta comunque difficile invertire una strada segnata. E la Juventus su di lui ha messo gli occhi già da gennaio, quando il club giallorosso bloccò sul nascere una proposta di prestito con riscatto obbligatorio a 18 milioni."PROBLEMA" BORRIELLO - Non meno grave la situazione Borriello. Un "problema", per Sabatini. Nonostante la retromarcia per spiegare che il problema è esclusivamente quello di "un calciatore che chiede spazio e che per questo ha avuto qualche problema l'anno scorso". Il problema, però, non è di facile soluzione - tutt'altro - soprattutto con il passaggio al 4-3-3. Che prevede un solo centravanti: per trovargli spazio con continuità, di fatto, bisognerebbe toglierne a Totti, il "sole" del progetto americano. E allora, sarebbe meglio fare in modo di risolvere il problema a monte, anche per evitare di incrinare da subito alcuni equilibri nella struttura societaria. Non semplice: il riscatto dal Milan è più un obbligo finanziario (l'operazione è già stata messa a bilancio dalla precedente gestione) che morale, costo 10 milioni. Uno scambio con Menez risolverebbe almeno l'aspetto economico, consentendo poi di provare a trovare una squadra pronta a pareggiare il valore del giocatore. Juventus - oltre un tiepidissimo sondaggio interista di qualche tempo fa - l'unica italiana a cui potrebbe interessare, causa un ingaggio da 5,4 milioni lordi all'anno. In Premier piaceva al Manchester City, orientato però, al momento, su altri nomi, ma in Inghilterra estimatori non mancano. Ancora, però, a Trigoria non ha bussato nessuno. E allora, almeno all'inizio, Borriello resterà a Roma. "Devo parlare con lui e capire come rientra nel progetto", prova a spiegare Sabatini. Chissà se, almeno stavolta, basterà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA