(Corriere dello Sport - F.M.Splendore) Sono sparsi ovunque, in ogni angolo della città: da nord a sud, da est a ovest. Sono i campioni d’Italia della Roma Primavera. Un modello che non ha bisogno di regole da rispettare.
rassegna stampa roma
Primavera, scudetto nato a Roma
(Corriere dello Sport – F.M.Splendore) Sono sparsi ovunque, in ogni angolo della città: da nord a sud, da est a ovest. Sono i campioni d’Italia della Roma Primavera. Un modello che non ha bisogno di regole da rispettare.
Cosa vuole dire? Che mentre ora si parla dell’abbassamento del limite di età in Primavera (e probabilmente la soluzione che accontenterà tutti sarà quella dei quattro ‘92 in lista) la Roma gioca già sotto età e getta nella mischia addirittura i ‘94. Una autentica cantera, senza doversi scomodare ad arrivare fino in Spagna. La cantera che Luis Enrique troverà a 1.400 chilometri da casa.
GRANDI SCUOLE E PICCOLE REALTA’ -I ragazzi a disposizione di Alberto De Rossi vengono da Tor di Quinto, Savio, Casalotti, Romulea, Atletico 2000, San Lorenzo. Sono scuole di grande tradizione calcistica della Capitale,che hanno già sfornato calciatori. E poi ci sono realtà più piccole ma ugualmente importanti: dall’Urbetevere, alla Selva Candida, al Racing Club, all’Euro Olimpia. Fino a contesti importanti e altrettanto storici come la vecchia Lodigiani (da cui venne Totti, per intenderci). Così come ci sono anche società professionistiche, perché non mancano neanche quelle: dalla vecchia Cisco (oggi Atletico Roma) all’Empoli da cui è arrivato prima della firma del vincolo dei 14 anni, Giammario Piscitella. O realtà che non ci sono più come il Centro tecnico federale dell’Acqua Acetosa. Insomma, quello di casa Roma è un gran mix che si completa con un altro paio di realtà regionali: il Frosinone 2000 da cui è arrivato il bomber Montini e il Grotte di Castro, da cui è arrivato Federico Viviani.
STRATEGIE - Un metodo per risparmiare? Banalmente si potrebbe dire di sì, un premio di addestramento da riconoscere alla società dilettantistica che ti ha dato un giocatore costa certamente meno di un’acquisizione con tutti i crismi all’estero o da un club professionistico in Italia. Ma più approfonditamente si può e si deve parlare di una filosofia operativa vincente che la Roma persegue da anni, da quando era iniziata la gestione dei Sensi con Bruno Conti al timone. La Roma dei romani (solo due vengono da fuori, ma se il senegalese Dieme è arrivato dal San Lorenzo, solo il romeno Mladen è cresciuto nella scuola di Gica Popescu nel suo Paese) nasce dalla grande collaborazione con le società dilettantistiche sul territorio capitolino e laziale. E dietro c’è il lavoro silenzioso fatto da collaboratori, osservatori: tutte persone che la ribalta di uno scudetto non contempla, ma che invece proprio in questi casi vanno ricordate.
E QUEGLI EX...- La Roma campione d’Italia ha 18 ragazzi che arrivano da club cittadini, 2 da società laziali. Una percentuale altissima se si pensa che il gruppo viene completato da un’“anomalia” stracittadina - chiamiamola così - che portò ad una migrazione dalla Lazio alla Roma di una decina di giovanotti qualche anno fa: Pigliacelli, Ciciretti, Orchi, i primi due hanno giocato la finale, l’altro era in panchina. Insomma ecco scritta la storia di uno scudetto nato negli angoli di Roma:dove c’è talento come in ogni angolo di mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA