(Il Romanista - V.Meta) - Una notte a metà fra passato e futuro, propaggine di una stagione da sogno e insieme prologo di una ancora tutta da scrivere.
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Primavera, prenditi anche questa Coppa
(Il Romanista – V.Meta) – Una notte a metà fra passato e futuro, propaggine di una stagione da sogno e insieme prologo di una ancora tutta da scrivere.
È una notte così che attende la Roma stasera all’Olimpico, dove alle 21 (diretta su Sportitalia, differita su Roma Channel) contenderà alla Fiorentina la Supercoppa Italiana, unico trofeo giovanile che manca nella bacheca di Trigoria. «Una partita del tutto legata allo scorso anno» l’ha definita Alberto de Rossi. Terzo atto di uno spettacolo iniziato sei mesi fa al Franchi di Firenze, la sfida di stasera metterà di fronte le due squadre che nella scorsa stagione hanno giocato quattro finali in due, con lo stesso risultato, una vittoria e una sconfitta a testa. Il colpo più grosso è però riuscito ai giallorossi, che ai viola hanno lasciato la Coppa Italia, ma solo per prendersi un’altra finale, quella che metteva in palio lo scudetto. E il tricolore cucito oggi sulle maglie sta lì a testimoniare com’è finita. Per il ritorno all’Olimpico da campioni d’Italia, De Rossi potrà contare su tutti e tre i giocatori promossi in prima squadra da Luis Enrique: ci sarà Federico Viviani in mezzo al campo - e per lui che sotto la Sud ha già segnato non potrà essere una partita come le altre -, sulle spalle l’esperienza maturata con Luis Enrique e tanta voglia di prendersi una rivincita per quella serata storta in finale di Coppa Italia. Accanto a lui Valerio Verre, che all’Olimpico ha esordito non più tardi di dieci giorni fa, ma che per l’amarezza dell’eliminazione in Europa League non ha nemmeno festeggiato. E ci sarà anche Gianluca Caprari, il primo a debuttare nello stadio dei grandi, a caccia di gol dopo averlo sfiorato tutte le volte che Luis Enrique l’ha mandato in campo. Contro la Fiorentina di Babacar e Camporese ci sarà bisogno di tutta la personalità di cui la Roma è capace, la stessa che ha dimostrato nelle tre gare delle finali scudetto. Certo allora c’era un Montini in più. Oggi il bomber è alle prese con un infortunio che lo costringerà a saltare la prima del Benevento, dov’è approdato in prestito insieme a Frascatore, ma seguirà gli ex compagni da vicino. Sarà una Roma nuova quella di stasera, per quattro undicesimi diversa dalla formazione che il 30 marzo scorso si vide sfuggire la Coppa, schiantata da una prodezza di Piccini. Regolarmente al suo posto fra i pali Mirko Pigliacelli, unico Primavera ad avere alle spalle già due ritiri con la prima squadra. Davanti a lui una linea difensiva formata da Sabelli a destra, Orchi e Barba al centro, con Loic Nego (arrivato da pochissimo a Roma e "affidato" a De Rossi perché lo prepari per la prima squadra) sulla fascia sinistra, dove non ci sarà lo squalificato Scalvini. Il tecnico potrebbe abbandonare il collaudato 4-2-3-1 in favore del 4-3-3, senza per questo dover cambiare gli interpreti: Viviani in cabina di regia, Verre e Ciciretti intermedi (con Amato che torna sulla linea mediana dopo quasi due anni, visto che in Primavera è sempre stato impiegato da trequartista). In avanti, Caprari è pronto a riprendersi il suo posto all’ala destra, con Piscitella dalla parte opposta. Quanto alla punta centrale, si giocano una maglia il nuovo arrivato Tallo («non ha i novanta minuti nelle gambe, deciderò all’ultimo se farlo giocare dall’inizio» ha detto De Rossi) e Leonardi. Completerà la formazione un dodicesimo d’eccezione: il pubblico.
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