(Il Romanista – FOTOGRAMMA di P.Marcacci) Prendi i punti e scappa, non voltarti e guarda avanti, invece di rimuginare su un secondo tempo che t’ha visto tribolare, sobbalzare, vacillare a tratti e temere che nella galleria degli orrori romanisti il nome di Budan andasse ad aggiungersi alla lista infinita dei Carneadi toccati da un goal di celebrità alla Roma.
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Prendi i punti e scappa
(Il Romanista – FOTOGRAMMA di P.Marcacci) Prendi i punti e scappa, non voltarti e guarda avanti, invece di rimuginare su un secondo tempo che t’ha visto tribolare, sobbalzare, vacillare a tratti e temere che nella galleria degli orrori...
Prendi i punti e scappa perché quando gli altri vincono così si dice che è un segno di carattere e pure del destino, allora se per una volta tocca a noi facciamo cassa e pensiamo a mercoledì, che la Lazio ha senso come avversaria da eliminare in Coppa Italia, non come considerazioni da alta classifica. Se di una piadina che rischiava di risultare indigesta siamo riusciti a spazzolarci alla fine anche le briciole, ci sono dei meriti sparsi da distribuire, individuandoli in una serie di episodi che hanno fatto la differenza; episodi ed atteggiamenti, soglia di attenzione e tenuta nervosa.
Stavolta il Fotogramma è di Burdisso, perché ha tenuto la barra dritta nei marosi del secondo tempo, quando qualche falla di troppo poteva affondare lo scafo: innanzitutto sapeva di accanto un compagno di reparto convalescente, come la prestazione di Juan ha evidenziato in più di un episodio, dunque gli occorreva quel surplus di personalità che da lui è sempre lecito aspettarsi nei momenti topici e più delle botte e dei denti digrignati stavolta è stata la lucidità che ha fatto la differenza.
Burdisso, in una domenica in cui nessuno, a parte i quattromila stupendi tifosi stipati nel settore ospiti, è stato memorabile, ha avuto il merito di fungere da collante di un reparto, riuscendo a leggere anche emotivamente un momento che poteva avere un esito ben diverso, di quelli che ben conosciamo e che spesso si sono verificati quando la Roma ha accusato i capogiri che si son visti nel secondo tempo.
Prima di prendere i tre punti e scappare a rimirare la vetta, il difensore argentino è stato anche tra quelli che hanno sfogato meglio la propria gioia e la soddisfazione per una vittoria strappata con unghie, denti e anche un’altra parte definita meno nobile ma secondo noi principesca, proprio perché si manifesta raramente: un abbraccio corale, quindi, per tanta sofferenza e una botta di...Ma anche per aver avuto, ancora una volta, la conferma che quando il gioco si fa duro i Burdisso cominciano a giocare.
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