(Il Tempo) Questi tre punti, in fondo, sono stati concepiti lo scorso 31 agosto, ultimo giorno dell'ultimo mercato estivo. Pjanic e Gago, i due castigatori del Lecce, sono arrivati un attimo prima che fosse troppo tardi.
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Pjanic: «Possiamo solo migliorare»
(Il Tempo) Questi tre punti, in fondo, sono stati concepiti lo scorso 31 agosto, ultimo giorno dell’ultimo mercato estivo. Pjanic e Gago, i due castigatori del Lecce, sono arrivati un attimo prima che fosse troppo tardi.
Un po' per reale convinzione, un po' perché potevano essere gli uomini giusti al posto giusto per la nuova Roma, un po' perché i prezzi non erano più quelli di qualche giorno prima e un po', come nel caso dell'argentino, perché chi ce li aveva non sapeva più cosa farsene.
I frutti di quello shopping fatto da Sabatini con il cronometro in mano si sono visti in tutto e per tutto ieri sera. Due gol, due prime volte in giallorosso per entrambi e tre punti e una vittoria importante per la Roma. Pjanic non poteva trovare modo migliore per dimenticare le fresche delusioni con la Bosnia, lasciata fuori dagli Europei dal Portogallo, e si gode l'effetto che fa la prima rete all'Olimpico. «Sono contento - se la ride Miralem - per il gol e soprattutto per i tre punti. Nel secondo tempo potevamo segnare quattro gol, abbiamo sbagliato parecchio sotto porta e il risultato ci sta anche un po' stretto. La cosa più importante, però, è che abbiamo giocato davvero bene e possiamo ancora migliorare. Sono contentissimo, poi, di avere al mio fianco Gago e De Rossi. Loro due sono due grandi centrocampisti difensivi, io sono un poì più offensivi: siamo complementari». Felicità, dopo una serata così, è anche non accorgersi quasi di essere stato sostituito nel momento decisivo della gara. «Ero veramente stanco - confessa Pjanic - e non ho avuto nessun problema ad accettare la scelta di Luis Enrique». Gago, invece, si gode e festeggia il suo personalissimo «magic moment»: «Le cose stanno andando bene, potevamo segnare di più ma l'importante era vincere. Con De Rossi, poi, mi trovo a meraviglia. Nel primo tempo ho giocato più basso, nel secondo ho fatto l'interno. Quello che conta, però, è il bene della squadra». La dedica di Gago (e non solo) va a Burdisso: «Sta passando un momento duro, ma è forte e lo supererà». Un altro che ha più di un motivo per sorridere è Taddei: «Ormai sono un terzino sinistro. Il calcio è la mia vita e ho sempre rispettato le scelte del mister».Rosi, invece, chiude con una sentenza: «Abbiamo dominato».
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