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Pizarro: «Concentrati, dimentichiamo il passato»

(Il Romanista – C.Zucchelli) – Due giorni fa ha lasciato l’allenamento a scopo precauzionale, ma subito si è sparsa la voce che David Pizarro avesse di nuovo un problema muscolare che lo costringesse a saltare il derby.

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - Due giorni fa ha lasciato l’allenamento a scopo precauzionale, ma subito si è sparsa la voce che David Pizarro avesse di nuovo un problema muscolare che lo costringesse a saltare il derby.

Ieri, prima in campo e poi davanti le telecamere di Sky (l’intervista integrale andrà in onda domenica), il cileno ha tranquillizzato tutti sulle sue condizioni e ha confermato di «vivere un bel momento». Il Pek ci tiene da morire a questa Roma: qualche atteggiamento, soprattutto la scorsa stagione, gli ha attirato parecchie critiche ma lui non vuole pensarci. Non adesso e neanche in futuro, anche se non può fare a meno di dire: «Contro l’Atalanta ho avuto un’esultanza quasi liberatoria al fischio finale perché arrivava alla fine di un periodo difficile iniziato lo scorso anno in Cile con l’infortunio». Un periodo che ha coinciso con l’addio di Ranieri: «Di lui - le parole di Pizarro - non voglio parlare. Io sono uno che le cose ama dirle in faccia».

Meglio parlare del derby : il cileno ancora non sa se giocherà, anche se è in ballottaggio con Simplicio e Perrotta per un posto a centrocampo. Lui, ovviamente, vorrebbe esserci anche se preferisce non esporsi. Così come preferisce non esporsi sul tipo di gara che aspetta la Roma: «La Lazio è un’ottima squadra e non conta niente il fatto che noi proveniamo da cinque derby vinti consecutivamente. Ogni gara ha una storia e noi siamo stati bravi e fortunati in passato a sfruttare gli episodi positivi». Bravo lo è anche Luis Enrique che Pizarro definisce «un’ottima persona e un grande innovatore». Del loro rapporto si è detto e scritto molto ma i diretti interessanti non hanno mai alimentato alcuna polemica. Anzi. I numeri poi dicono che, quando è stato bene, Pizarro è sempre stato preso in grande considerazione dall’allenatore spagnolo: in campionato ha giocato per un’ora a Milano contro l’Inter, per un tempo contro il Siena, doveva giocare anche col Parma se non l’avesse fermato il torcicollo il giorno della partita e ha disputato gli ultimi 20 minuti contro l’Atalanta. Quando la condizione fisica lo accompagna, il cileno è una delle prime scelte per il centrocampo. E lo sarà, almeno standolo a sentire, ancora per un anno e mezzo: «Potete anche togliermi dal mercato perché intendo rimanere a Roma fino alla fine del mio contratto, che scade nel 2013, e poi tornerò in Cile». Inutile dire che vorrebbe farlo dopo aver vinto ancora con la Roma. Anche in questo lui e Luis Enrique vanno d’accordissimo.