(Corriere dello Sport - P.Torri) Pizarro non è un caso.Almeno fino a prova contraria. E qui, nella vicenda del centrocampista cileno, rimasto in Cile per curarsi la condrite al ginocchio (che non è cosa di poco conto), di prove perlomeno indiziarie che non sia proprio così, o perlomeno non solo così, ce ne è più di qualcuna.
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Pizarro, la strada è in salita
(Corriere dello Sport – P.Torri) Pizarro non è un caso.Almeno fino a prova contraria. E qui, nella vicenda del centrocampista cileno, rimasto in Cile per curarsi la condrite al ginocchio (che non è cosa di poco conto), di prove...
Se non altro perché a Trigoria tutti (o quasi) sanno che il malumore di Pizarro è di antica e recente data. Con una serie di episodi che non hanno fatto altro che peggiorarela situazione. PROLOGO -Tutto è cominciato con l’acquisto di Nicolas Burdisso. Niente contro il difensore argentino, ma qualche interrogativo senza risposta il cileno se lo è cominciato a porre proprio negli ultimissimi giorni di mercato. Causa Fernando Hidalgo. Suo procuratore ai tempi del trasferimento dall’Inter alla Roma, poi salutato anche come conseguenza degli allora non idilliaci rapporti di Hidalgo con la Roma(in particolare con il ds Pradè). Pizarro è rimasto perlomeno sorpreso dei nuovi rapporti e, soprattutto, dell’ingaggio di Burdisso (4,5 milioni lordi), ingaggio che, insieme a quello di Borriello (5,4 sempre lordi), lo ha fatto scendere al dodicesimo posto nella graduatoria degli stipendi più alti (prima del centrocampista che prende 3,8 lordi ci sono anche Totti, De Rossi, Adriano, Mexes, Juan, il quasi ex Baptista, Vucinic, Doni e Cicinho).
Ma come, mi avete fatto salutare Hidalgo, e poi scopro che brindate insieme? PRIMO SCONTRO -C’è stato il giornodopo la sconfitta interna con il Basilea in Champions League. Nel confronto tra allenatore e giocatori, Pizarro fu uno di quelli che non si tirò indietro, spiattellando tutte le sue perplessità sul gioco che la Roma stava producendo in quel periodo. Fu un confronto duro ma leale, ma che comunque rappresentò la prima frattura tra il giocatore e lo staff tecnico. SECONDO SCONTRO - E’ accaduto subito dopo il derby del 7 novembre scorso. Nei giorni precedenti la partita, Pizarro stava recuperando dall’infortunio al ginocchio, gli fu chiesta la disponibilità a sottoporsi a un’infiltrazione per mettersi a disposizione della squadra, il cileno rispose positivamente, andando in panchina. Per rimanerci tutti e novanta minuti. Cosa che non gli è piaciuta per niente, soprattutto dopo aver visto entrare Greco al posto di Menez, cosa che ha approfondito e di parecchio la frattura tra le parti. SCONTRO EXTRA - Tutte le sue perplessità, il giocatore le ha manifestate a brutto muso anche in un colloquio con Montali. Tra i due lo scambio di idee non è stato certo tranquillo, accrescendo i malumori del giocatore. Che ora, dal Cile, comunica solo con Bruno Conti (al quale ieri ha spedito le foto del suo ginocchio gonfio che sta curando in una clinica cilena). Il risultato è che c’è una parte della Roma che vuole multarlo, un’altra no. Con Pizarro che è ancora in Cile. Il suo ritorno è stato ufficializzato tra l’11 e il 12 gennaio.«Ma forse torna pure prima»fanno filtrare da Trigoria. Pure se fosse, ma davvero questo non sarebbe un caso?
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