rassegna stampa roma

Pizarro, Doni e Vucinic, gli acquisti di febbraio

(Corriere della Sera – G.Piacentini) Ma chi l’ha detto che una squadra può rinforzarsi solo nelle classiche finestre di mercato? La Roma di Montella ha inaugurato una nuova moda, quella del «mercato di febbraio» . Un mercato che non...

Redazione

(Corriere della Sera - G.Piacentini) Ma chi l’ha detto che una squadra può rinforzarsi solo nelle classiche finestre di mercato? La Roma di Montella ha inaugurato una nuova moda, quella del «mercato di febbraio» . Un mercato che non richiede soldi, perché si basa sul recupero dei giocatori che sono già in rosa.

I tre «nuovi acquisti» della Roma si chiamano Vucinic, Pizarro e Doni. Nell’economia della formazione giallorossa sono più importanti degli arrivi di Pazzini e Ranocchia nell’Inter o di Cassano e Van Bommel nel Milan. Montella è ripartito da loro, che erano finiti ai margini nella gestione Ranieri. Una netta inversione di tendenza, una rottura definitiva rispetto al passato. La scelta del portiere serve a ridare serenità in un ruolo in cui — lo insegna la storia del pallone — la concorrenza non ha mai fatto bene. «Ho scelto Doni perché lo reputo più forte di Julio Sergio» , è stata la spiegazione di Montella che, magari, non avrà fatto piacere all’ex miglior terzo portiere del mondo, ma ha rilanciato quello che per almeno tre anni è stato uno dei migliori numeri uno del campionato.

 

Doveva andarsene, Doni, per esigenze di bilancio e scelte tecniche: è uno di quelli che guadagna di più, con oltre 2 milioni netti a stagione, ed era diventato la riserva perfino di Lobont. Sembrava destinato alla partenza, ma poi è rimasto: in estate è stata la società a ripensarci, a gennaio è stato lui a voler rimanere. Montella, che si ritrova un titolare in più, ringrazia. Così come ha ringraziato Pizarro, che ha giocato a Bologna grazie a un’infiltrazione e che, con la sua presenza, è riuscito a ridare alla Roma un cervello (che non aveva più) e una geometria (che quest’anno non ha mai avuto). Sarà la società a valutare se il cileno si sia comportato da professionista o meno con Ranieri e se la sua soglia del dolore si sia improvvisamente alzata, ma dal punto di vista tecnico era inspiegabile che spesso gli venissero preferiti Greco, Brighi Simplicio nel ruolo di regista. Tutta da capire, però, la reazione dei tifosi alla sua vicenda: non sono pochi quelli che rimproverano al cileno di non avere fatto il bene della squadra. Domenica, alla lettura delle formazioni all’Olimpico, si capirà di più. Con Vucinic, Montella ha cominciato col piede giusto. Il montenegrino è uno di quei giocatori che, per rendere al meglio, ha bisogno di sentire addosso la fiducia del tecnico. Con Ranieri non succedeva più e Mirko ha chiesto di essere ceduto gennaio, con Montella sì. E risultati si sono visti già a Bologna. Ci sarebbe poi Adriano, tornato ieri dal Brasile. Nemmeno Montella, però, potrà evitare il definitivo ritorno in patria dell’Imperatore.