rassegna stampa roma

Perrotta promuove Luis «Ha portato entusiasmo e un tipo di calcio inedito»

(Il Messaggero – S.Carina) – Dipenderà dal fatto che è oramai alla Roma da otto stagioni e che suo malgrado non è più un ragazzino. Fatto sta che Simone Perrotta ha una dote particolare, quella di fotografare con poche parole la...

Redazione

(Il Messaggero - S.Carina) - Dipenderà dal fatto che è oramai alla Roma da otto stagioni e che suo malgrado non è più un ragazzino. Fatto sta che Simone Perrotta ha una dote particolare, quella di fotografare con poche parole la situazione che lo circonda.

E così, anche ieri, il centrocampista è stato molto schietto: «Obiettivi stagionali? Siamo un cantiere aperto, quindi non me la sento di fare promesse. E’ normale che siamo la Roma e dobbiamo quindi pensare in grande, ma è presto per parlarne». Basterebbero queste dichiarazioni, sommate a quelle di Totti di qualche giorno fa - «Non ho ancora capito chi resta e chi parte, spero solo che stiano lavorando nel verso giusto» - per lasciar intendere come anche la squadra sia in attesa di capire qualcosa in più del nuovo progetto Usa. Non si tratta di scetticismo ma di semplice curiosità. Proprio per questo motivo ci pensa il diretto interessato a tranquillizzare tutti. Prima parlando del capitano – «Lo vedo sereno come al solito» - e poi esponendosi sul nuovo corso:«Nella passata stagione c’era una proprietà a termine e questa sensazione l’abbiamo avvertita. Quest’anno la musica è cambiata. DiBenedetto? Mi sembra una persona che sa quello che vuole ma poi ci sono dirigenti che sanno di essere dirigenti». Uno di questi è Sabatini: «Sinora è la persona di riferimento, se abbiamo dei problemi ci ha detto di andare da lui». Un altro, a breve, sarà Baldini: «Sarà un piacere rivederlo, è lui che mi ha portato a Roma». Capitolo Luis Enrique: «La filosofia del tecnico è vincente - spiega - ha le idee molto chiare. Ci chiede di tenere sempre la palla rasoterra, non vuole lanci lunghi e nessuno di noi è abituato a questo modo di giocare, ma ci piace molto. Come persona mi ricorda un po’ Spalletti. Soprattutto nei primi tempi Spalletti cercava sempre il dialogo e la stessa cosa sta facendo lui». Il timore per possibili cessioni? «Se dovessero partire Vucinic e De Rossi, perderemmo un grande potenziale». Ieri l’accoglienza ricevuta a Brunico non è stata delle migliori: «Sono scorie della passata stagione, è normale che ci sarebbe piaciuto cominciare con un altro clima. Abbiamo fatto male e ci meritiamo tra virgolette anche questo tipo di cose». Sincero come pochi altri. Sorride quando gli ricordano che la nuova proprietà non avrebbe gradito il suo rinnovo e quello di Cassetti: «Ne ho sentite tante sul mio conto, dovreste chiederlo ai nuovi dirigenti». Quelli della passata gestione, invece, ci pensa lui a salutarli: «Non vedere Conti, Pradè, la dottoressa Sensi e Montali, dispiace. Ma la vita va avanti». Già, the show must go on.