rassegna stampa roma

Per lo scudetto Ranieri punta forte sull’estro di Menez

(Il Messaggero – U.Trani) – Jeremy Menez, in attesa del rilancio di Totti, rappresenta la Roma nella corsa scudetto: la fantasia e il genio del ventitreenne di Longjumeau danno convinzione al gruppo di Ranieri chiamato a una nuova...

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) - Jeremy Menez, in attesa del rilancio di Totti, rappresenta la Roma nella corsa scudetto: la fantasia e il genio del ventitreenne di Longjumeau danno convinzione al gruppo di Ranieri chiamato a una nuova rincorsa che abbia una migliore conclusione di quella dell’anno passato.

A lui si appoggiano i compagni, in lui adesso crede anche l’allenatore. Jerry, uno che parla poco anche perché si fida niente, ha le spalle ben coperte a Trigoria: nello spogliatoio, mai avuti problemi. Anzi il suo feeling con i senatori lo rende allegro almeno quanto la frequentazione dei coetanei. In più c’è Mexes, il transalpino che ha un amore forte e (quasi) infinito per i colori giallorossi. «Phil è quello che mi ha sempre dato i consigli giusti, che mi ha permesso di inserimi al meglio. E’ ancora adesso un punto di riferimento. Sarebbe un errore perderlo» ripete appena può il talentino, in perfetta sintonia con la società, ben contenta di averlo ritrovato in forma nelle ultime partite e in coppia con Juan, il miglior romanista del 2010. La Sensi, però, aspetta il via libera dalla Banca per trattare il rinnovo del difensore, in scadenza di contratto e ormai libero di firmare con un altro club. Proprio venerdì mattina l’ammissione di Mexes, sulla sua situazione ancora tutta da definire: «La Roma non mi ha ancora offerto nulla, ma c’è comunque tempo per parlarne. Io spero di rimanere» parole dette con la solita sincerità, lasciando Trigoria nell’ultimo giorno del 2010. La priorità è il club giallorosso, anche se l’intenzione del francese è di conoscere chi sarà il nuovo proprietario e le sue ambizioni. Niente da dire: posizione onesta e professionale per il più romantico degli stranieri giallorossi. Menez, oggi più che mai, la pensa come l’amico Phil. Nel senso che pure per lui la priorità è la Roma e addirittura senza se e senza ma. Ora che è titolare, punta su se stesso in ogni match. Da abile giocatore di poker, il suo hobby, non si affida solo al bluff. Sa che c’è bisogno di continuità nelle performances. Glielo chiede Ranieri, confermandogli quotidianamente la fiducia. E magari arricchendo le prestazioni di qualità con qualche gemma in più: pochi i 2 gol, uno in campionato e l’altro in Champions. Ma tante le presenze, 21 su 24 incontri ufficiali. E’ il dato che dovrebbe, più di ogni elogio e applauso, dargli certezze. L’allenatore lo considera fondamentale per le fortune della squadra in una stagione complicata dalla falsa partenza. Trequartista o esterno, Jerry c’è sempre. Già 18 le partite da titolare: 13 in campionato, 4 in Champions e 1 in Supercoppa italiana. Per 16 volte, però, sostituito: solo in 2 casi, insomma, in campo per un match intero. Insomma, il messaggio del tecnico è chiaro: deve migliorare, per mettere più minuti nelle gambe e non accontentarsi di sprazzi e ricami qua e là. Oggi pomeriggio la Roma torna in campo, in amichevole al Flaminio contro l’Atletico Roma alle ore 15. Menez, come Mexes, è tra i convocati. Non lo possono essere, invece, Adriano e Pizarro, i due ritardatari che tengono in apprensione i dirigenti più che Ranieri. Per il tecnico la rosa ampia è un handicap evidente e non un valore aggiunto, come da intervista a Roma Channel della scorsa settimana: «L’organico ideale è, per me, di ventidue giocatori. Io ne ho ventinove». Tradotto: troppi. Attualmente sono scesi a ventotto, dopo l’addio di Baptista. Quindi ne dovrebbero partire altri sei o addirittura sette se la Banca, controllate le dismissioni tecniche in questa finestra di mercato invernale, approverà l’arrivo di Behrami (sarebbe meglio, però, spendere prima per il rinnovo del contratto di Mexes: a proposito, per l’eventuale sostituto, si sono già fatti vivi i manager di Barzagli e Legrottaglie). Tra i calciatori in bilico da qui a fine gennaio figurano proprio Adriano e Pizarro. Il brasiliano, atteso per stasera, sa che nella Roma avrà poco spazio. Se non si presenterà nemmeno oggi, la società giallorossa potrebbe impugnare la clausola di rescissione inserita nel contratto siglato in estate. Il cileno, invece, dovrebbe tornare tra una settimana. Vuole ripresentarsi al top, confidando nell’aiuto di fisioterapisti di sua fiducia. Ma, alla presenza di Ranieri, chiederà un incontro con i dirigenti: se non sarà più titolare, chiederà di andar via. Subito, cioè entro fine gennaio.