(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) - La sconfitta di Udine, i primi segnali di cedimento nervoso del gruppo, i primi mugugni dell’ambiente. E’ forse il momento più difficile per Luis Enrique dal suo arrivo in Italia.
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Per Lamela aria di panchina
(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) – La sconfitta di Udine, i primi segnali di cedimento nervoso del gruppo, i primi mugugni dell’ambiente. E’ forse il momento più difficile per Luis Enrique dal suo arrivo in Italia.
All’orizzonte una partita che sarebbe stata difficile già per conto suo, ma che con tutti i problemi che ci sono da affrontare diventa ancora più ardua. Perché, questo è chiaro, la sfida di domenica pomeriggio al Franchi contro la Fiorentina, per i giallorossi sarà tutt’altro che una passeggiata. Anche i dirigenti sanno bene che una nuova sconfitta sarebbe difficile da far digerire e da giustificare. La Roma comunque fa quadrato e va dritta per la sua strada, con la convinzione e la consapevolezza che prima o poi i risultati arriveranno, perché la strada imboccata è stata studiata nei minimi dettagli, condivisa e intrapresa.
SCELTE - La fiducia in Luis Enrique è immutata. Tocca proprio a lui, al tecnico spagnolo, far vedere ora di che pasta è fatto. E anche per Firenze le scelte che è chiamato a fare sono tante e tutte difficili. D’altronde la rosa a sua disposizione è lunga e il tecnico spagnolo ha dimostrato di prendere in considerazione tutti, basandosi soprattutto sull’impegno profuso durante gli allenamenti settimanali. I tempi degli esperimenti dovrebbero essere finiti, perché adesso c’è bisogno di maggiori certezze: il rischio è quello di vedere la classifica incrementata di nulla o quasi al termine del ciclo che dice Firenze, Juve all’Olimpico, Napoli e Bologna in trasferta prima della sosta natalizia.
CERTEZZE - Le maglie che sembrano già assegnate sono almeno sei. Stekelenburg tra i pali, il titolare è lui. La coppia Juan-Heinze al centro della difesa: sono gli unici di ruolo e come detto, il tempo degli esperimenti sembra davvero terminato. A centrocampo De Rossi e Gago sono altri due titolari. Il mediano italiano, vista l’assenza di Osvaldo, a Firenze diventerà l’unico giallorosso sempre presente in questo campionato. Pjanic sarà confermato sulla trequarti, perché almeno inizialmente Luis Enrique cercherà maggiore equilibrio. Davanti, una maglia da titolare sembra ormai destinata a tornare sulle spalle del capitano Francesco Totti.
DUBBI - Da scegliere ci sono i due esterni di difesa, un centrocampista e un attaccante. Per quanto riguarda gli esterni va detto che se Heinze sarà impiegato da centrale, rimarrebbero in lista soltanto Josè Angel e Taddei (le altre ipotesi sono Perrotta e la convocazione del giovane Nego). A centrocampo ci sono Greco (in vantaggio), Simplicio e Perrotta, visto che Pizarro è ancora out. In attacco Bojan potrebbe essere affiancato a Totti: Borriello non sarà al top dopo il problema al flessore e Lamela, seppur non punito come Osvaldo, potrebbe pagare con la panchina i comportamenti di Udine (sia quelli in campo che quelli negli spogliatoi). Gli altri nomi possibili sono in Primavera: Viviani e Caprari rappresentano due alternative che Luis Enrique ha dimostrato di tenere in considerazione per centrocampo e attacco. Ma, come detto, i tifosi sperano che il tempo degli esperimenti sia finito. Ora chiedono certezze e voglia di vincere.
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