(Corriere dello Sport - P.Torri) - Paura a San Siro. Non è ancora concluso il quindicesimo di un primo tempo che la Roma ha cominciato facendoci capire quello che vuole Luis Enrique. I giallorossi comandano il gioco, l’Inter riparte con quello che una volta era chiamato contropiede.
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Paura Stekelenburg. Ma adesso sta bene
(Corriere dello Sport – P.Torri) – Paura a San Siro. Non è ancora concluso il quindicesimo di un primo tempo che la Roma ha cominciato facendoci capire quello che vuole Luis Enrique. I giallorossi comandano il gioco, l’Inter...
In uno di questi, c’è un pallone in profondità per Lucio. Che avanza con quella sua corsa tra il dinoccolato e lo scoordinato che non sai mai se sta per cadere facendo una brutta figura o compiere una prodezza. Stekelenburg, come vuole il calcio di Luis Enrique, è già diversi passi avanti alla sua linea di porta. E questo gli consente, in uscita bassa, di essere in evidente vantaggio sul centrale difensivo dell’Inter che, comunque, come è sua caratteristica non ha nessuna intenzione di mollare. Il portiere olandese, sdraiato a terra, lo anticipa con i pugni, Lucio prova lo stesso ad arpionare un pallone inarpionabile. Gli parte la gamba destra, lo scarpino invece del pallone, già respinto, va a colpire di punta la tempia del portierone olandese. L’arbitro fischia subito. Stekelenburg accenna per un istante ad alzarsi. Ma già dall’immagine quando era ancora a terra, si capisce subito che non è una cosa che si può concludere con una stretta di mano in campo. L’olandese ricrolla a terra. Svenuto. Perderà i sensi due volte. Prima in campo, poi nell’infermeria dello stadio.
ANSIA -Mentre l’arbitro Mazzoleni mostra il cartellino giallo a Lucio, entrano medici, barellieri, i compagni del portiere vanno a sincerarsi di cosa è successi, arriva anche Sneijder, compagno di Stekelenburg nella nazionale vice campione del mondo. Il dottor Gemignani, responsabile dello staff sanitarioromanista, fa il cenno alla panchina che c’è bisogno del cambio. Del resto l’estremo difensore è ancora a terra, non accenna ancora a riprendere i sensi. Gli viene applicato un collarino. Viene steso sulla barella ed esce tra gli applausi del pubblico (e questo fa davvero piacere). Ma la situazione non migliora. Stekelenburg rimane svenuto non pochissimo. Viene immediatamente deciso di portare il giocatore all’ospedale Niguarda per sottoporlo a una Tac. Dove, peraltro, arriva dopo aver ripreso conoscenza che è già una bella notizia. La seconda arriva con l’esito della Tac: negativa. Anche se al portiere olandese è stato necessario applicare alcuni punti di sutura perché oltre alla botta c’era anche un bel taglio.
PRECAUZIONE -La prima cosa che ha chiesto è stata:«Che è successo?». Poi ha parlato alla moglie per tranquillizzarla. Per noncorrere rischi è stato ricoverato in osservazione. Dovrebbe essere dimesso stamattina. L’impressione è che, soprattutto considerando che il giocatore ha preso una botta alla testa, possa essere in dubbio per la prossima di campionato, giovedì prossimo, all’Olimpico, contro il Siena, in notturna. Non dovesse farcela, sarà interessante vedere che tipo di scelta farà Luis Enrique che, sicuramente, si consulterà con Franco Tancredi, preparatore dei portieri. Ieri sera in panchina c’era Lobont, contro il Cagliari il vice era Curci. Ieri sera a San Siro il romeno ha dimostrato di avere un buon senso della posizione, certo se riuscisse a bloccare pure qualche pallone, i giallorossi probabilmente si sentirebbero più tranquilli. E pure Luis Enrique. Per non parlare dei tifosi. Che. del resto, per quel che riguarda i portieri, è da qualche anno che si augurano certezze.
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