(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) - Un sabato di guerriglia a Trigoria. La contestazione dei tifosi è esplosa nel modo più duro ieri intorno a mezzogiorno, al termine dell’allenamento della squadra.
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Paura Roma, guerriglia a Trigoria
(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – Un sabato di guerriglia a Trigoria. La contestazione dei tifosi è esplosa nel modo più duro ieri intorno a mezzogiorno, al termine dell’allenamento della squadra.
Circa duecento persone, rappresentanti delle due curve, si sono radunate sul piazzale antistante il centro sportivo giallorosso per esprimere rabbia e delusione dopo tre sconfitte di fila. Poco dopo le dodici sono state fatte esplodere sette, otto bombe carta, alcune anche al di là del cancello d’ingresso. Le esplosioni sono state violente, accompagnate da cori contro la squadra. Una ha creato un buco a terra, un’altra ha bruciato un ampio fazzoletto di erba vicino al torrente che scorre in parte dentro al “Fulvio Bernardini”. Il triste bilancio è di due feriti (un poliziotto e un tifoso) e quattro fermati. Dopo il lancio dei petardi agenti di Polizia e Carabinieri, in assetto anti-sommossa, hanno caricato i tifosi con lancio di numerosi lacrimogeni e il folto gruppetto è stato disperso. Il poliziotto è stato ferito al polpaccio da una bomba carta che gli è esplosa praticamente addosso. Il dottor Luca Pengue, il medico della Roma, ha portato le prime cure, poi sono arrivate due ambulanze, una per l’agente e l’altra per il tifoso che è stato ferito al naso durante le cariche degli agenti.
INCONTRO - E’ stato un mezzogiorno di fuoco, con dieci minuti carichi di tensione, ripresi in diretta dalle telecamere di Sky, con i lacrimogeni che hanno reso acre l’aria già pesante che si respirava a Trigoria. Le forze dell’ordine hano creato un blocco davanti all’ingresso del centro sportivo con i blindati e le camionette e quando la situazione è tornata sotto controllo una delegazione di sette tifosi è stata fatta entrare nel football ranch giallorosso. I sette sono stati ricevuti da Montali, Tempestilli, Scala e in un secondo momento è arrivato anche Pradè. Hanno incontrato Borriello e Riise, che erano gli ultimi due giocatori ancora negli spogliatoi, mentre gli altri erano già dentro la palazzina per il pranzo. La richiesta è stata la stessa di qualche giorno fa: più impegno, più attaccamento alla maglia, oltre a critiche per tutti. La società ha deciso di non far parlare nessuno, quando invece sarebbe stato importante prendere posizione sull’accaduto.
CHIUSURA - Nonostante la situzione si fosse normalizzata, dopo quei dieci minuti di follia, sono state prese altre misure di sicurezza. Il derby Primavera in programma a Trigoria alle ore 14, è stato disputato a porte chiuse. Una decisione presa dalla Roma, visto che la Questura poco dopo ha diramato un comunicato per prendere le distanze da quella decisione: « Non sono stati ravvisati problemi di sicurezza e ordine pubblico per un regolare svolgimento del derby Primavera Roma-Lazio con il pubblico» . Le forze dell’ordine sono rimaste a presidiare Trigoria fino alla partenza della squadra per Fiumicino, dove alle 17,45 si è imbarcata su un volo per Genova. La squadra è stata scortata dall’uscita dal centro sportivo ( ancora qualche insulto per i giocatori) fino all’aeroporto da ben quindici mezzi di Polizia e Carabinieri. Si temeva un’altra contestazione, evitata dall’ingresso del pullman dal varco postale dello scalo romano, fino ad arrivare sotto bordo.
REAZIONE - Pochi minuti dopo il momento clou della contestazione, a Trigoria Ranieri è stato impegnato nella conferenza stampa di vigilia della partita contro il Genoa. Il tecnico ha commentato l’accaduto in tempo reale: «Mi auguro che la squadra reagisca, così come fu l'anno scorso dopo le bombe carta. E’ giusto contestare, ma credo che questa sia una dimostrazione d’amore. I tifosi vogliono capire cosa stia succedendo. Quanto a me, io non mollo: non abbandono la nave» .
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