(Il Messaggero - U.Trani) - Dall’ospedale Niguarda, parte la telefonata più attesa. Maarten Stekelenburg, passata la paura, può chiamare finalmente sua moglie Kim, rimasta incollata davanti alla tv, con il piccolo Sem in braccio, a seguire le informazioni sulle condizioni del marito.
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Paura per Stekelenburg svenuto due volte dopo un calcio in testa
(Il Messaggero – U.Trani) – Dall’ospedale Niguarda, parte la telefonata più attesa. Maarten Stekelenburg, passata la paura, può chiamare finalmente sua moglie Kim, rimasta incollata davanti alla tv, con il piccolo Sem in braccio, a...
Quel colpo che Lucio avrebbe dovuto evitare, la punta del piede del brasiliano sulla tempia del portiere, in velocità, ha avuto l’effetto di un pugno allo stomaco per tutti. Chi era a San Siro e i telespettatori. L’olandese svenuto in campo. La barella, l’amico Sneijder che prova a svegliarlo, l’arbitro Mazzoleni agitato a chiamare i medici, Tancredi stravolto, lui che qui, per colpa di un petardo in una gara contro il Milan, finì stordito, proprio come l’erede, negli spogliatoi. Lo spavento è stato grande. Perché lo stato di confusione è durato a lungo. Stekelenburg è svenuto due volte, ma per quasi mezz’ora non riusciva proprio a rispondere alle sollecitazioni dei medici. L’impatto, del resto, è stato violentissimo. Lucio sarà ammonito in ritardo, quando l’arbitro bergamasco si rende conto della gravità dell’incidente. L’olandese, la prima volta, sviene sul colpo, si torce il collo nella caduta e solo tre minuti dopo, medici e barellieri, riescono a portarlo fuori dal terreno di gioco dopo avergli applicato un collare. Il portiere fatica a riprendere conoscenza. Sviene ancora.
Quando inizia il secondo tempo, però, è già in ospedale. Per i controlli da fare urgentemente. Al Niguarda gli vengono applicati due punti di sutura alla fronte, ma è la Tac a tranquillizzare la Roma: il responso dell’esame è negativo. I medici, per precauzione, decidono di tenerlo in ospedale sotto osservazione per 24 ore. Si fermano con lui il dottor Alessandro Fioretti e Tonino Tempestilli. I tempi di recupero non si possono ancora stabilire: almeno due-tre gare dovrà saltarle. Basta pensare ai casi Mexes e Riise. Lucio, già all’intervallo, va informarsi con i giocatori della Roma, vuole sapere come sta l’olandese. Gli ha mandato un messaggio di scuse: «Non ho fatto in tempo a levare la gamba». Lobont racconta: «Eravamo molto preoccupati perché non riprendeva conoscenza. Fortunatamente ora sta bene». La conferma arriva dall’ospedale. L’olandese fa i complimenti ai compagni per il bel risultato e già pensa al ritorno in campo: «Voglio fare in fretta». Luis Enrique, invece, è prudente: «L’importante è che stia bene, può recuperare con calma. Io sono sereno: ho Lobont e Curci, bravi anche loro».
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