(Corriere della Sera - L.Valdiserri) Magari non ancora decisiva, ma la giornata di ieri è stata molto importante per la costruzione della Roma che verrà. Walter Sabatini ha ottenuto le rassicurazioni che aveva chiesto, Luis Enrique è sempre più in pole position per la panchina
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Parte la Roma di Sabatini «Tifosi, vi chiedo fiducia»
(Corriere della Sera – L.Valdiserri) Magari non ancora decisiva, ma la giornata di ieri è stata molto importante per la costruzione della Roma che verrà. Walter Sabatini ha ottenuto le rassicurazioni che aveva chiesto, Luis Enrique è...
, Claudio Fenucci si è avvicinato a una poltrona importantissima per curare i rapporti istituzionali con Federcalcio e Lega. Il lavoro dello stadio Tonucci, che cura gli interessi di Thomas R. DiBenedetto e dei suoi soci della cordata bostoniana, è riuscito a sbloccare una situazione che rischiava di incancrenirsi. I tempi per il closing si sono allungati, almeno a fine giugno, ma non si poteva per questo paralizzare l’attività di mercato di una società e di una squadra che si devono entrambe ricostruire in profondità.
La giornata è cominciata presto, negli uffici dello Studio Grimaldi: in mattinata c’è stato un incontro tra Walter Sabatini e gli avvocati Mauro Baldissoni (studio Tonucci) e Roberto Cappelli (Unicredit). Si è studiato come permettere alla Newco di operare con i suoi uomini anche se la nuova società non si è ancora insediata e non c’è al suo interno una figura con il potere di firma. Paradossalmente, se Sabatini avesse sottomano Leo Messi a un milione di euro non potrebbe mettere nero su bianco ma dovrebbe far firmare il contratto a Rosella Sensi o Cristina Mazzoleni. Cioè la vecchia gestione. Una vera assurdità. Per questo, già oggi l’avvocato Cappelli sarà a Milano, dove incontrerà Paolo Fiorentino (chief operating officer di UniCredit) per risolvere definitivamente il problema. La strada più percorribile è quella, entro un paio di giorni, di riunire il Cda della Roma per delegare il potere di firma a un membro interno (lo stesso Cappelli) o esterno (scelto dagli americani), che dovrà convalidare le operazioni di mercato portate a termine da Sabatini. «Tutti vogliono lavorare per il bene della Roma — ha detto Sabatini all’uscita —. tutta gente che ha buoni propositi. I tifosi devono avere fiducia. Non c’era nessun problema, era una mia richiesta per snellire un po’ le operazioni e fare le cose più velocemente. Io sono abituato così, a parlare direttamente. A breve faremo una conferenza stampa» .
Da parte del d. s. Daniele Pradè non c’è nessuna intenzione di ostacolare il lavoro di Sabatini e tanto meno di minacciare azioni legali verso i nuovi proprietari. In tempi non sospetti, Pradè si è messo a disposizione e ha già incontrato Franco Baldini, che rivedrà a breve.È complessa, invece, la situazione di Gian Paolo Montali, uomo di fiducia di Unicredit ma a forte rischio di sovrapposizione con i nuovi dirigenti voluti dalla cordata statunitense. Chiari e scuri, intanto, dal mercato. La nuova Roma intriga molti procuratori: quello di Lukas Podolski, 25 anni, 86 presenze e 42 gol con la nazionale tedesca, vorrebbe portarlo in Italia e proprio in giallorosso. Sul fronte argentino, invece, si cerca di alzare il prezzo: il procuratore di Ricky Alvarez, del Velez Sarsfield, ha detto che il prezzo del suo assistito parte da 12 milioni di euro più commisioni, il River Plate è salito a 20 per Erik Lamela e sta cercando di usare il Napoli per scatenare un’asta. Un giochino al quale la Roma non parteciperà. Sabatini si costruito negli anni un rapporto privilegiato in Sudamerica e ha incontrato di persona la famiglia Lamela. Offre qualcosa di più di un pugno di dollari. Offre un progetto.
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