(Corriere della Sera-L.Valdiserri) Lunedì, nel Patriots Day, si correrà la storica maratona di Boston. E la Roma si sente all’ultimo chilometro, in testa, dopo una corsa infinita e sfibrante.Manca un ultimo sforzo e la cordata bostoniana guidata da Thomas R. Di-Benedetto sbarcherà sul pallone italiano.
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Pallotta, l’americano forte per una Roma da vertice
(Corriere della Sera-L.Valdiserri) Lunedì, nel Patriots Day, si correrà la storica maratona di Boston. E la Roma si sente all’ultimo chilometro, in testa, dopo una corsa infinita e sfibrante. Manca un ultimo sforzo e la cordata bostoniana...
La faccia di DiBenedetto è quella conosciuta: è l’uomo che è andato al Roma club Testaccio a vedere le radici del tifo giallorosso e che ha piazzato il figlio Thomas junior a giocare a baseball a Reggio Emilia. Trasferendosi a Roma, diventerà il centro della società futura e del suo Cda. – ma l’altro uomo che ha spostato l’ago della bilancia e ha convinto Unicredit è James J. Pallotta, diciottesimo uomo più ricco di Boston secondo il Boston Magazine, che valuta in un miliardo di dollari la sua fortuna personale, in 195 milioni la sua paga come «top hedge fund manager» , in 33.500 metri quadrati la sua abitazione di Weston e in 100 mila dollari la multa che prese l’anno scorso dalla Nba per aver criticato, come socio dal 2002 dei Boston Celtics, l’arbitraggio in gara-3 delle finali contro i Los Angeles Lakers. Per Unicredit non si trattava soltanto di vendere il pacchetto azionario di maggioranza per un valore totale vicino ai 70 milioni di euro, da dividere 60%agli americani e 40%alla banca. Era necessario «tracciare» gli investimenti futuri, tra i quali due ricapitalizzazioni per un totale di 80 milioni di euro, da fare uno il prima possibile e l’altro entro due anni per risanare il bilancio della società.
Accanto a Pallotta e a DiBenedetto ci sono Richard D’Amore (che opera nel settore del venture capital e investe principalmente in telecomunicazioni, software, new media e tecnologia dei materiali) e Michael Ruane (immobiliarista della TA Associates Realty che gestisce un patrimonio stimato in 8 miliardi di dollari). Un dettaglio non da poco è che Pallotta si era già interessato alla Roma anni fa, dopo che la comparsa di un falso emiro nelle trattative aveva fatto scappare il George Soros Management Fund a gambe levate dal tavolo della trattativa. Un mistero che non è mai stato chiarito, neppure dalla Consob, che avrebbe invece avuto molto da chiedere a chi a quel tavolo era seduto. Ancora un chilometro e poi James Pallotta e Thomas DiBenedetto potranno aggiungere la Roma alle loro grandi passioni sportive: i Boston Celtics e i Boston Red Sox.
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