(Il Messaggero) Alla fine James Pallotta ha preferito disertare lo stadio, dirottando all’Olimpico solo i manager che lo hanno accompagnato in questo weekend romano.
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Pallotta in extremis diserta l’Olimpico
(Il Messaggero) Alla fine James Pallotta ha preferito disertare lo stadio, dirottando all’Olimpico solo i manager che lo hanno accompagnato in questo weekend romano.
Di questi, tre esponenti in mattinata si presenteranno a Trigoria per analizzare con la dottoressa Mazzoleni i conti della società. Nessuna passerella, quindi, per l’azionista dei Boston Celtics (partito in serata per Londra) che va via dall’Italia con una maglia di Totti, fatta recapitare direttamente dal capitano. Da quanto è trapelato ieri, la sua assenza va spiegata con «questioni di opportunità». Queste non sono difficili da immaginare: così facendo ha eluso nuovamente l’incontro con Rosella Sensi in un momento in cui la posizione del consorzio Usa nei confronti dell’ormai prossima ex presidente si sta inasprendo. Motivo del contendere: i diritti tv. Il disappunto di DiBenedetto è dovuto al fatto che qualora la Roma si schierasse con le medio-piccole, avrebbe nelle proprie casse 4 milioni in più - 60 contro 56 - e vedrebbe soprattutto ridurre la forbice con le 4 big. La dirigenza attuale, però, continua per la sua strada e questo potrebbe provocare una presentazione di ricorsi nei confronti di tutti gli accordi sottoscritti sinora. Attrito che la Sensi nel post-gara di ieri sera ha smentito: «Gli americani hanno chiesto solamente informazioni, non altro. Nessuno screzio, nessuna incomprensione». Dello stesso avviso l’avvocato Cappelli:«DiBenedetto voleva capire: ha inviato una lettera e ha ricevuto una risposta. Quando sarà lui il presidente potrà decidere se seguire questa linea o cambiarla».
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