(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Non è un ripensamento, nè un passo indietro. Luis resta con le sue convinzioni, le sue visioni sacchiane e i suoi princìpi talebani. Però, gliel'ha detto: «Francesco, seguimi...».
rassegna stampa roma
Pace in vista? La mano tesa di Luis Enrique «Totti, seguimi»
(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Non è un ripensamento, nè un passo indietro. Luis resta con le sue convinzioni, le sue visioni sacchiane e i suoi princìpi talebani. Però, gliel’ha detto: «Francesco, seguimi…».
È quello che l'allenatore spagnolo pensa sinceramente di Francesco Totti. Glielo ha detto subito, quando si sono conosciuti. Glielo ha ricordato dopo l'esclusione con lo Slovan Bratislava, per ridurre l'effetto di quella decisione. Glielo ripete da giorni, lo farà anche oggi, alla ripresa degli allenamenti, per alleggerire il carico delle polemiche, per convincerlo che sul suo coinvolgimento non ci sono pregiudizi, in un senso o nell'altro. «Francesco, seguimi — l'invito del tecnico spagnolo — e con me segnerai trenta gol».
SosÈ una mano tesa, e Luis Enrique si aspetta che Totti la afferri con tutte le forze. Senza remore. Convinto della bontà del progetto tecnico, pronto ad allenarsi come probabilmente non ha mai fatto, disposto a giocare meno, in generale ad accettare qualsiasi decisione del tecnico, cosa che Totti fa abitualmente, ma senza restarci troppo male, anzi se possibile mostrando pure quel «sorriso dentro e fuori» che gli ha chiesto Walter Sabatini. Per la sua serenità, per il bene della squadra, per il successo del progetto. Perché dietro la conferenza stampa del direttore sportivo, dietro i sorrisi, le battute, perfino un abbraccio che Luis Enrique gli ha riservato nell'ultimo allenamento prima del weekend, davvero c'è una richiesta d'aiuto a Totti, se vogliamo pure un segno di debolezza: Francesco, aiutaci tu. Con un cenno, un gesto, una parola, un sorriso che tranquillizzi i compagni, protegga l'allenatore, rassereni l'ambiente. Eh no, troppo facile Quantomeno troppo tardi. Totti non si fida più. Per questo non ha risposto all'sms di Baldini, gesto ritenuto insufficiente, e oggi non intende confrontarsi con Sabatini, almeno non lo farà di sua iniziativa. Non ce l'ha con l'allenatore, anzi. Ce l'ha con tutta questa assurda situazione che si è creata intorno a lui. Si è sentito messo in mezzo e preso in giro, si è chiuso in un silenzio assordante e adesso che gli chiedono di metterci una buona parola, di aprire l'ombrello e riparare la Roma, non ci sta. Troppo tardi, anche perché qualsiasi suo intervento, a questo punto, apparirebbe un passo indietro, una sconfitta agli occhi dei suoi «soldati». Perché questa «triangolazione Baldini-Luis Enrique-Totti», incredibilmente, è diventata una specie di guerra fredda. Walter Sabatini l'ha denunciata venerdì, con una chiamata generale alla distensione. Luis Enrique ha fatto il primo passo, per quello di Totti bisognerà aspettare il campionato. Per quello di Baldini l'arrivo dell'autunno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA