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Osvaldo vuole sbloccarsi al Piola

(La Stampa – S.Di Segni) Nella Grecia antica si sarebbe parlato di Hybris e Némesis.

Redazione

(La Stampa - S.Di Segni) Nella Grecia antica si sarebbe parlato di Hybris e Némesis.

Del peccato di superbia si è macchiato Osvaldo, l'uomo che aveva portato in alto le quote di Luis Enrique e quelle della Roma con un filottto di quattro gol tra la sfida casalinga con il Siena e il derby: proprio nella stracittadina, l'attaccante è caduto nel sortilegio, dopo aver mostrato la maglietta-omaggio a Totti, «Vi ho purgato anch'io», gesto poco elegante che gli è costato la condanna della società.

Contro il Novara l'italo-argentino spera di sbloccarsi e riprendere la sua personalissima sfida con quanti hanno storto il naso di fronte ai soldi spesi dalla Roma in estate: 15 milioni per strapparlo all' Espanyol, uno stipendio da 3,6 mln lordi all'anno. «Vedrete, sono stato pagato anche poco», disse di fronte alle telecamere, nel giorno della presentazione.

Luis Enrique lo ha voluto fortemente e su di lui non ha mai smesso di puntare: il centravanti è sempre sceso in campo, primato che condivide con De Rossi e Burdisso, solo a Genova lo ha fatto a partita in corso. Quattro reti sono uno score niente male, soprattutto nel contesto dei pochi gol messi a segno dalla Roma, soltanto undici, di cui appena tre in trasferta.

Il dg Franco Baldini, appena sbarcato nella Capitale, gli ha dato una tiratina di orecchie: «Contro la Lazio abbiamo iniziato a perdere quando Osvaldo ha mostrato quella maglietta». Sull'etica il nuovo corso americano non transige. Non sarà semplice tenere a bada lo spirito ribelle - a tratti vanitoso - dell'ex giocatore della Fiorentina: la Roma spera che la sua «arroganza» si traduca nei gesti tecnici sul campo. In molti sono pronti a giurare sulla maturazione del ragazzo, rigenerato dal campionato spagnolo dopo le difficoltà incontrate in Italia: questione di testa, perché il talento, già durante le parentesi a Lecce, Firenze e Bologna, si intravedeva.

Per questo venticinquenne nato a Buenos Aires e naturalizzato italiano, la stagione in corso potrebbe essere la più importante della carriera: dopo aver collezionato 12 presenze con l'Under 21 (Olimpiadi incluse), ha riscelto l'Italia, rispondendo alla chiamata di Prandelli.

Se il ct dovrà fare i conti con i problemi di Cassano e Giuseppe Rossi, per Osvaldo l'occasione è ghiotta. Gli Europei sono lì. Un'altra maglia da titolare contro il Novara anche. Il sortilegio, forse, è solo una suggestione. A scanso di equivoci, nella Capitale non vedono l'ora di sbarazzarsene.