(Il Messaggero - M. Ferretti) - Una favola? Chissà. Ma come non pensarlo, facendo il riassunto dei suoi ultimi tre mesi? Eccolo: arrivo alla Roma da Barcellona, sponda Espanyol, con l’etichetta di pezzo pregiato del mercato giallorosso; posto intoccabile da titolare fin dall’inizio; primo gol, contro il Siena, con la sua nuova maglia; poi il secondo, il terzo, il quarto e pure il quinto, a Novara, per una media di mezza rete a partita.
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Osvaldo: “Non sono una riserva”
(Il Messaggero – M. Ferretti) – Una favola? Chissà. Ma come non pensarlo, facendo il riassunto dei suoi ultimi tre mesi? Eccolo: arrivo alla Roma da Barcellona, sponda Espanyol, con l’etichetta di pezzo pregiato del mercato...
E, tra una mitraglia e l’altra, anche la convocazione e poi l’esordio con la Nazionale di Cesare Prandelli. Roba da favola. O no, Osvaldo? Contro l’Uruguay, stasera, Dani giocherà per la primavolta da titolare con l’Italia. E lo farà nel suostadio, l’Olimpico. Favoloso. «Ancora non ci credo, sta succedendo tutto molto velocemente. Spero di inserirmi bene in una squadra che sta facendo benissimo. È chiaro che vorrei fare una grande partita nelmio stadio, ma prima di tutto viene l’Italia». Già l’Italia. E faun certo effetto pensare che per lui, argentino, la partita contro l’Uruguay sarà una specie di derby. «É vero, sono argentino ma, giocando con l’Italia, ho fatto una scelta ben precisa. Sarà un po’ derby, sì, ma io avrò la maglia dell’Italia. Sarà di sicuro un’occasione per mettermi in mostra e dimostrare a Prandelli di aver avuto ragione a darmi fiducia», le sueparole alla Borghesiana.E stamane in Quirinale stringerà la mano al Presidente Napolitano.Giocherà al fianco di Mario Balotelli, l’ultimo eroe azzurro: il ct sta cercando soluzioni alternative, lì davanti, dopo i guai di Peppe Rossi e Antonio Cassano. «Mi auguro che tornino presto in campo, ma voglio essere convocato per merito e magari andare all’Europeo, che è il mio obiettivo, non per l’assenza di altri». Ha personalità da vendere, Osvaldo: si gode il momento ma guarda avanti. Crede fortemente nelle sue possibilità, non teme il confronto con nessuno (neppure con il 17 che indosserà stasera) e forse anche per questo è riuscito in pochi mesi amettersi in grandissima evidenza. «Il confronto a distanza con due campioni come Cavani e Suarez? Se sono qui in Nazionale, vuol dire che anch’io valgo qualcosa...».
Per lui parlano i numeri: cinque reti nelle prime dieci giornate di campionato non sono poche. Ha segnato di sinistro, l’ha fatto di destro, due volte ha colpito di testa. Un attaccante completo? Un attaccante moderno, ha sentenziato Prandelli; uno di quelli che non stanno lì a guardare l’avversario che gli ha tolto il pallone ma che lo rincorrono in ogni angolo del campo per riprendersi quella «magnifica cosa», per dirla alla Bojan, aiutando così la squadra nella complicata fase difensiva. E il compito,ieri,gliè stato ricordato a voce alta in prima persona dal ct azzurro durante l’allenamento di rifinitura. L’ultimo attaccante romanista a segnare un gol in azzurro è stato Francesco Totti (strano...), in occasione della partita dell’Italia contro l’Australia, a Germania 2006. Osvaldo, stasera, vuole in un colpo solo centrare un doppio obiettivo: segnare il primo gol con l’Italia e mandare il suo capitano nella Roma nell’archivio giallorosso- azzurro. Con il massimo rispetto per Totti, per carità.
Partita da libro Cuore per un ex giallorosso, Simone Pepe, che stasera partirà dalla panchina. «Giocare con la Nazionale all’Olimpico, per uno che come me è cresciuto nella Roma, è motivo di orgoglio e di soddisfazione. In tribuna ci saranno tutti i miei familiari, anche per loro sarà una serata speciale», ha detto lo juventino.
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