(La Stampa - M.Nerozzi) Pablo Daniel Osvaldo, 25 anni, genitori di Buenos Aires e bisnonno di Filottrano (Ancona), sa che per la Lega lei non dovrebbe essere qui? «Mi fa un po’ ridere. Per quello che ne so, criticano anche quelli che sono italiani del sud. Mi sa che sono più italiano io di chi dice certe cose».
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Osvaldo: “La Lega non mi vuole? Sono più italiano io…”
(La Stampa – M.Nerozzi) Pablo Daniel Osvaldo, 25 anni, genitori di Buenos Aires e bisnonno di Filottrano (Ancona), sa che per la Lega lei non dovrebbe essere qui? «Mi fa un po’ ridere. Per quello che ne so, criticano anche quelli...
Nato argentino, ora si sente italiano? «Sì. La mia famiglia è argentina, ma ho moglie e figli italiani, ed è qui che sono cresciuto calcisticamente». Canterà l’inno? «Già l’ho fatto, quando sono stato nell’Under 21, e venerdì scorso, a Belgrado. Per me non è un problema, e non penso sia una mancanza di rispetto per nessuno. Anzi, credo faccia piacere agli italiani». Avere la maglia azzurra è una rivincita? «Rivincita no. Alla Fiorentina ero giovane, e davanti avevo Mutu, Gila, Pazzini: normale non trovare spazio. E poi devo ancora dimostrare tutto, sono qui da appena quattro giorni. Devo meritarmi altre convocazioni». Si sogna già altre puntate? «Per la Nazionale spero di non essere una meteora. Se Prandelli mi ha chiamato, vuol dire che mi stima. Siamo in emergenza infortuni, ma è un buon segnale che abbia pensato a me». Il tecnico da cui ha imparato di più? «Con Zeman ho imparato tantissimo, soprattutto i movimenti d’attacco. Mi verrà a vedere. Zeman e Prandelli, sono i due che mi hanno insegnato di più». Come ha ritrovato il campionato italiano? «Migliorato. Le squadre hanno più rispetto per il gioco, vogliono fare un buon calcio: ora con tantissime riesci a divertirti». Leviamo la Roma: chi gioca meglio? «Milan, Juve e Napoli benissimo. Anche Lazio e Fiorentina». Il giocatore preferito? «L’idolo è sempre stato Batistuta».
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