(il Messaggero - U.Trani) Luis Enrique non porterà Pablo Daniel Osvaldo a Firenze. Irremovibile, come ampiamente previsto, e autolesionista, considerate le assenze in attacco della Roma, l’asturiano si prende una grande responsabilità, sfruttando in pieno l’autonomia che pure in questa circostanza gli è stata garantita dalla nuova società.
rassegna stampa roma
Osvaldo non è solo
(il Messaggero – U.Trani) Luis Enrique non porterà Pablo Daniel Osvaldo a Firenze. Irremovibile, come ampiamente previsto, e autolesionista, considerate le assenze in attacco della Roma, l’asturiano si prende una grande responsabilità,...
Anche se la tifoseria non è d’accordo sulla punizione e la squadra, compreso Lamela che ha subìto la manata nel tunnel di Udine dal connazionale, si schiera unita per il perdono del compagno, Lucho non ci ripensa, spingendo il club a ufficializzare anche per iscritto, con un comunicato, i due provvedimenti presi nei confronti del centravanti: la multa da circa 35 mila euro (25 per cento netto della mensilità) e la sospensione per una gara. Con una concessione, in questo caso accogliendo la richiesta dei giocatori, per l’attaccante: lavorare con il gruppo e non a parte come avrebbe voluto il tecnico di Gjion. Non è l’unica (minima) consolazione della giornata: perché Prandelli non applicherà il codice etico, escludendolo dalla Nazionale, visto che la prossima gara degli azzurri è troppo lontana dall’episodio (29 febbraio).
La nota della Roma arriva nel primo pomeriggio, quando Luis Enrique ha già annunciato la decisione definitiva alla squadra e mentre l’italoargentino sta iniziando l’allenamento insieme con i compagni. «In seguito al comportamento irrispettoso tenuto a Udine, il calciatore Pablo Daniel Osvaldo sarà multato dalla società, su input dell’allenatore, con l’importo massimo consentito dai regolamenti della Lega Calcio. Contemporaneamente, l’allenatore ha disposto per il calciatore l’esclusione dalle convocazioni per la prossima trasferta di Firenze. Infine, anche per specifica richiesta dei compagni di squadra, l’allenatore ha deciso che il calciatore potrà allenarsi regolarmente con il resto del gruppo» il testo completo del comunicato in cui il club giallorosso evidenzia come il caso sia stato gestito in prima persona dal Luis Enrique che ha dettato la linea da seguire.
Dietro alla scelta dell’asturiano che, tra l’altro, non ha assistito all’episodio, essendo impegnato con le tv per le interviste a caldo, c’è l’intenzione di inviare un messaggio inequivocabile al gruppo. Informato dai suoi collaboratori, è intervenuto subito, avvertendo il dg Baldini. «Franco, se manca il rispetto all’interno della squadra, sarà difficile costruirne una competitiva come vogliamo tutti, voi per primi» le sue parole al massimo dirigente giallorosso.
Troppe volte, anche ultimamente, Lucho aveva evitato di intervenire. Eppure con tanti giocatori ci sono state discussioni, più o meno accese. Spesso il dibattito ha riguardato in particolare i senatori o comunque i più esperti del gruppo: Totti, Cassetti, Juan, Perrotta, De Rossi, Heinze, Burdisso, Borriello e anche lo stesso Osvaldo per la storia della t-shirt mostrata dopo il gol nel derby e la conseguente ammonizione. A molti ha detto di parlare con lui nello spogliatoio e non fuori. Punendo Osvaldo, voluto a tutti i costi a Trigoria nell’estate scorsa, Luis Enrique intende dimostrare di essere ancora in grado di comandare nello spogliatoio, di essere sempre al centro del progetto. Perché troppe chiacchiere escono dal centro sportivo Fulvio Bernardini e soprattutto aumentano critiche e malumori, pure da parte di chi è un po’ ai margini, dai poco utilizzati. Aver ricevuto carta bianca da Baldini è sicuramente importante, ma al tempo stesso potrebbe sortire l’effetto boomerang. Perché la società giallorossa, autorizzandolo a fare di testa sua, è come se lo facesse rischiare in proprio. La sovraesposizione in questa vicenda può diventare pericolosa. «Osvaldo sarà multato, e su questo toccherà alla società a decidere la cifra della sanzione, e non sarà convocato per la gara di Firenze. Ma si allenerà con il gruppo, perché questo mi avete chiesto già da ieri», la sintesi del discorso di Luis Enrique alla squadra.
Il centravanti, dopo aver incassato il doppio provvedimento, si è nuovamente scusato con i compagni: «Vi ringrazio per aver speso tutti belle parole e per avermi voluto a lavorare con voi».
I più contrari alla presa di posizione dell’asturiano sono stati gli esponenti della vecchia guardia: per loro bastavano e avanzavano la multa, tra l’altro anche la più pesante possibile, e le scuse del compagno. Dario Decoud, manager dell’italoargentino, ha rivelato lo stato d’animo del suo assistito: «C’è rimasto male per la decisione presa nei suoi confronti. I compagni sono dalla sua parte. Ma da adesso in poi questo regolamento deve valere per tutti. A litigare sono stati in due e i provvedimenti sono stati presi solo per uno... Non massacriamolo, è stato fatto un casino grandissimo, ma nel calcio cose del genere accadono da sempre».
Osvaldo e Lamela sono entrati in campo uno al fianco dell’altro. Sorridenti, parlottavano tra loro. Luis Enrique, dividendo il gruppo in quattro squadre da cinque giocatori, li ha schierati insieme. I due si sono cercati, scambiandosi spesso il pallone. Ma di allegria non si può certo parlare. A Trigoria nessuno ha voglia di scherzare. Grigiore assoluto, per dirla alla Sabatini che aveva previsto tutto già venerdì sera dopo la sesta sconfitta stagionale. Lamela è uscito dal Bernardini, coprendosi il volto e senza fermarsi con i tifosi. Lo stesso ha fatto Osvaldo che, avvicinato più tardi, ha solo detto «Lasciatemi stare, sto proprio male. Tanto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA