rassegna stampa roma

Osvaldo e le gemme che è sacrilego negare

(Corriere della Sera – L.Valdiserri) – Dopo la fine di Roma-Lecce sembrava avere intenzioni bellicose, tanto che Luis Enrique è scattato dalla panchina, l’ha abbrancato e gli ha detto: «Era valido, però adesso vieni subito in...

Redazione

(Corriere della Sera - L.Valdiserri) - Dopo la fine di Roma-Lecce sembrava avere intenzioni bellicose, tanto che Luis Enrique è scattato dalla panchina, l'ha abbrancato e gli ha detto: «Era valido, però adesso vieni subito in spogliatoio e lasci stare il guardalinee».

Eppure, a mente fredda, Daniel Pablo Osvaldo dovrebbe fare un regalo di Natale al guardalinee Carrer che, sciaguratamente, ha fatto annullare il suo gol in rovesciata, scatenando una rivolta e non solo tra i tifosi giallorossi. Di gol belli e bellissimi è piena la storia del calcio, ma di gol bellissimi annullati ce ne sono molti meno e per questo passano alla storia. I precedenti sono illustri. Chi ha scordato Platini, sdraiato sul prato come Paolina Bonaparte dopo che l'arbitro gli aveva annullato un gol da artista nella finale di Coppa Intercontinentale 1985, poi vinta lo stesso dalla Juventus, contro l'Argentinos Juniors? E non fu una coltellata quella che l'arbitro tedesco Roth tirò a Rummenigge, un anno prima, in Inter-Glasgow Rangers di Coppa Uefa, quando cancellò per un inesistente gioco pericoloso una prodezza degna di un record mondiale di salto in alto? Osvaldo è tutt'altro che un timido. È uno di quelli che non dirà mai: «Mi hanno annullato il gol più bello della mia carriera, quando mai ne segnerò un altro così?». Semmai: «Alla prossima lo rifaccio e voglio vedere se hanno il coraggio di annullarmelo ancora». Il giorno dopo aver segnato il gol decisivo in Juve-Fiorentina 2-3 si presentò all'allenamento con una Ferrari nuova fiammante: lì, dice qualcuno, si incrinò il rapporto con Prandelli, che preferiva il basso profilo. A Roma c'è chi ha richiesto, via etere, di assegnare comunque il gol ad Osvaldo honoris causa.

L'ex (grande) arbitro Cesari, sul sito di Calciomercato.it, ha dato una chiave di lettura: «Sarebbe stato bello se Carrer, a fine partita, senza accettare domande, fosse andato in sala stampa e avesse chiesto scusa a tutto il mondo del calcio per non aver convalidato uno dei gol più belli della stagione. Sarebbe stato un gesto di umiltà e orgoglio». Cesari fu il primo arbitro a parlare con la stampa per motivare le sue decisioni nel 2002. Ma come mai in tanti si sono sentiti defraudati? C'è un lato meramente calcistico: i tifosi vorrebbero l'introduzione della tecnologia, ma il Platini politico ha messo il veto. E c'è anche un lato che travalica i confini dello sport. Annullare il gol di Osvaldo è sembrato un sopruso, come una multa perché il parcheggio era scaduto da un minuto. Un eccesso di autorità senza autorevolezza. Uno sberleffo alla bellezza. «Che mi hai annullato?» gridò in telecronaca Carlo Zampa per un gol cancellato a Marco Delvecchio nel derby contro la Lazio del 28 novembre 1998. Sarebbe stata la rete del 4-3, dopo che la Roma era stata in svantaggio per 3-1 e in dieci contro undici. Se glielo raccontano a Osvaldo, chissà, gli passerà la rabbia.