(Il Romanista - D. Giannini) - Lo avevano chiesto i tifosi, lo aveva fatto ieri Antonello Venditti attraverso "Il Romanista", lo fanno oggi anche alcuni dei grandi capitani della storia romanista e i club giallorossi.
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Osvaldo e Lamela, più pizze per tutti
Tutti a chiedere alla squadra di non dividersi, di non farsi prendere dal nervosismo e di non lasciarsi andare di fronte ai risultati negativi. Ed eccola la risposta. Eccola l’unità romanista che tutti chiedono. Tutti insieme, seduti attorno a un tavolo, davanti ad una pizza, per ritrovarsi, per dare un segnale, per riprendere la corsa. La Roma insieme fuori a cena. Non è la prima volta in questa stagione, era già successo a metà settembre, prima della trasferta di San Siro con l’Inter. Quello di allora era stato un segnale importante, di una comitiva di ragazzi che avevano voglia di fare gruppo, di diventare una squadra. La riunione di ieri ha significati ancora più grandi, perché è arrivata dopo il caso Osvaldo-Lamela. Di più, quel caso lo ha chiuso definitivamente, con un gesto simbolico, con i due litiganti che hanno offerto la cena a tutti i compagni dividendosi la spesa di una serata. Se la cena porterà degli effetti anche in campo lo scopriremo tra qualche tempo. Magari, si spera, in primavera si parlerà di una Roma rinata in una neanche tanto fredda serata di fine novembre. Forse si racconterà anche di una scintilla scoccata allo Spazio Novecento. Questo il nome del locale dell’Eur il cui la squadra si è ritrovata. Il primo ad arrivare è stato David Pizarro poco dopo le 20.30. Poco dopo anche i tre portieri: Stekelenburg, Curci e Lobont. Attorno alla nove anche TaddeiBojan e Josè Angel. Subito dopo ecco Osvaldo accompagnato da Totti, Gago, Pjanic, Borriello e Cassetti. Uno dopo l’altro i giocatori arrivano tutti quanti, compreso De Rossi (attorno alle 22) e Burdisso con tanto di stampelle. Nicolas, checontinua a essere uomo spogliatoio nonostante il grave infortunio subito, ha rassicurato i cronisti presenti sulle sue condizioni: «Come sto? Procede bene, tutto a posto». Poi tutti dentro, a fare gruppo, a superare le difficoltà. «In casi come questi, restando uniti, si supera tutto» ha detto al nostro giornale il capitano giallorosso degli anni 70 Sergio Santarini. La risposta i giocatori l’hanno servita ieri sera: eccola "l’unità romanista".
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