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Osvaldo abbraccia Totti “E' l'unico fuoriclasse”

(repubblica.it – M.Pinci) In attesa. La Roma aspetta quello che le manca, guarda a Milano, dove Sabatini da stasera cercherà di regalarle un paio di centrocampisti di livello, il difensore che serve, e magari un’alternativa a Borriello.

Redazione

(repubblica.it – M.Pinci) In attesa. La Roma aspetta quello che le manca, guarda a Milano, dove Sabatini da stasera cercherà di regalarle un paio di centrocampisti di livello, il difensore che serve, e magari un'alternativa a Borriello.

Intanto, accoglie l'ultimo dei volti nuovi: Osvaldo. Che, presentandosi, lancia la sfida: "Datemi fiducia, voglio giocare. Da centravanti". "VOGLIO GIOCARE" - Capelli raccolti, maglia numero nove ereditata da Mirko Vucinic, sorriso sicuro. Come le sue parole: "Volevo tornare perché qui in Italia vi eravate fatti un'idea sbagliata su di me. Ho voglia di rivincita e alla Roma posso diventare un giocatore importante a livello internazionale. Ho molta fiducia in me". Impossibile dubitarne quando parla della sua posizione preferita in campo: "Io gioco come punta centrale". Il ruolo di Totti. Ma non parlategli di dualismi: "Io credo che possiamo anche giocare insieme. Per me sarebbe un onore giocare al suo fianco, non ero neanche professionista e lo vedevo giocare e mi piaceva tanto. Ma io ho soprattutto voglia di giocare. Totti è un fuoriclasse, con gli altri invece siamo tutti sullo stesso livello". Nessuna paura, quindi, di assumersi le proprie responsabilità: "Mi piace sentire la pressione della gente, in Spagna mi stava mancando. Lo so che ci sono attaccanti importanti, so che qui non è Firenze o l'Espanyol. Ma più grande è la squadra, più grande è la responsabilità. E questo mi piace".

Anche per questo, Osvaldo ha scelto un modello impegnativo: "Batistuta è sempre stato il mio idolo, non so se somiglio a lui, spero di fare la metà di quello che ha fatto Bati". A Roma, vorrebbe dire scudetto. "DATECI TEMPO" - In Italia, però, i ricordi sono soprattutto quelli dei trascorsi a Firenze e Bologna: in tre anni equamente divisi, la miseria di 8 reti. Pochi, per una prima punta: "A Firenze trovavo difficoltà perché negli ultimi dieci minuti è difficile fare gol. Se mi avessero dato continuità ne avrei fatti di più. A Bologna ho giocato molo solo all'inizio. Se giochi una partita sì e quattro no è difficile fare gol". Le cose sono andate meglio in Spagna: i 20 gol in 18 mesi di campionato con l'Espanyol, in questo senso, sembrano una garanzia. "In Spagna - spiega Osvaldo - mi sono trovato bene, l'allenatore mi ha dato continuità, mi son trovato bene dall'inizio, e sono cresciuto". Anche fuori dal campo: "Sì, oggi mi sento più completo, da giovane capita di fare degli errori. Sono cresciuto soprattutto caratterialmente, mi sento più maturo". In Italia si era parlato di problemi con Prandelli. L'attaccante nega: "Ho un carattere forte, mi piace vincere, ma sono un bravo ragazzo: non ho mai litigato con nessuno, potete chiedere a tutti". Promesse? "Spero che i tifosi mi ricordino per aver fatto più di 20 gol all'anno, non solo due particolari". In chiusura, una richiesta: "Dateci tempo. Come in ogni progetto serve pazienza, ma non vuol dire non si possa vincere da subito". PALACIO E GLI ALTRI - Su Osvaldo è pronto a scommettere anche l'ad Fenucci: "È l'attaccante della Roma del presente e del futuro. Spero Roma rappresenti per lui la definitiva consacrazione". E per il futuro si lavora anche su altri obiettivi. "Cerchiamo un centrocampista e un difensore. La situazione di Kjaer si è bloccata, se si elimina la pregiudiziale dell'obbligo di riscatto si può chiudere. Poi sicuramente si formalizzerà l'arrivo di un centrocampista. I nomi sono tanti, alcune trattative sono più concrete, altre sono solo idee". Per Kjaer da registrare la fiducia dell'agente del giocatore ("credo che Roma e Wolfsburg si metteranno d'accordo") e quella di Sabatini. Che, però, nelle ultimissime ore rischia di vedersi allontanare Palacio: Inter e Genoa stanno parlando del giocatore insieme a altre situazioni (Viviano e Kucka). La Roma vorrebbe inserirsi, ma prima deve salutare definitivamente Borriello, cercato dal Psg. Con in mano i soldi di una cessione dell'attaccante, potrebbe recuperare anche in un paio di giorni il terreno perso per i rapporti privilegiati tra nerazzurri e rossoblu. Poi, sarà caccia al centrocampista: Gago resta un'ipotesi, Guarin un obiettivo reale ma per il quale serve ridurre le richieste (18 milioni minimo) del Porto. Per Pjanic il Lione fa pretattica. C'è poi il discorso di un rinnovo di De Rossi: "Abbiamo appoggiato la linea dura della lega sullo sciopero proprio per mantenere la promessa di farlo firmare prima dell'inizio del campionato - scherza Fenucci - ma ci stiamo impegnando per gettare le basi di questo progetto e, anche se con delle difficoltà iniziali, la squadra sarà competitiva". Promesso.